Associazione Nazionale Alpini -
Gruppo di San Vittore Olona- Via Alfieri - 20028 San Vittore Olona (MI)
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Nella metà del mese di dicembre, a causa dell’alluvione che ha colpito molte zone dell’Emilia Romagna, anche una squadra di volontari della nostra Sezione, allertati dal Dipartimento di P.C., è stata impegnata a Brescello per prestare soccorso alle popolazioni così duramente colpite dalla furia degli elementi, lavorando per tre giorni svuotando cantine e liberando case invase dal fango.
Amici lettori del giornalino del gruppo alpini di San Vittore Olona devo condensare in poche righe due eventi del mese di Novembre che hanno coinvolto il nostro gruppo. La conferenza del prof. Restelli di venerdì 3 novembre e la visita annuale del nostro gruppo alle scuole per ricordare la fine vittoriosa della 1° guerra mondiale. La conferenza aveva per titolo “ Caporetto “ ed il bravissimo conferenziere ha illustrato la battagli di Caporetto o dodicesima battaglia dell’Isonzo tra il Regio Esercito italiano e le forze austro-ungariche e tedesche durata dal 24 ottobre al 19 novembre 1917, esattamente cento anni fa di questi tempi. La sconfitta ( qualcuno la chiama disfatta ) di Caporetto ha dei colpevoli e nella interessante serata il conferenziere ne ha spiegato molto bene i motivi ed il non numerosissimo pubblico ( circa 25 i presenti ) è stato bene informato. Grazie professore, ti aspettiamo per il 4 novembre l’anno prossimo quando ci racconterai nel modo che sai non di una sconfitta ma di una esaltante vittoria delle nostre truppe. Lunedì 6 novembre un gruppetto di alpini sanvittoresi è andato presso l’asilo e scuole elementari private per la consueta visita. Non abbiamo ricordato Caporettoma il paragone….. si può fare. Poca partecipazione, i bambini in salone ( ma non pioveva !!! )cantando l’inno di Mameli per l’alzabandiera all’aperto con gli alpini, il vicesindaco ed il comandante dei carabinieri di Cerro Maggiore; nessun genitore.
Ieri sera 20 ottobre u.s. ancora una volta ha colpito: bando ai complimenti e qui bisogna stare attenti per non sembraredi parte ma tant’è: la verità è una, confermata dagli applausi dei partecipanti, durante l’incontro svoltosi nella nostra sede avente come tema “ Gli artisti milanesi che hanno fatto grandeMilano”. Ovvio che il loro numero sia stragrande e di conseguenza rimanga impossibile presentarli tutti e che quindi il nostro “professore” si sia preoccupato di illustrarcene soltanto alcuni con richiami al loro contesto storico assieme ad accenni biografici es: Tino Scotti, Gaber, Celentano, Ornella Vanoni, ecc. per finire con Nanni Svampa avvalendosi anche di filmati inerenti al singolo protagonista. L’ adesione di quanti interessati è stata purtroppo risicata, compartecipazione onorata dalla presenza dei rappresentanti del Comune e questo sicuramente significa quanto sia gradito partecipare ad un momento culturaletenuto dal nostrosocio. Per noi che lo conosciamo è sinonimo di garanzia: in sostanza, per quanto possa sembrare assurdo, anche se la materia non ti interessasse alla fine ti scopriresti soddisfatto del tempo trascorso in sua compagnia.
Domenica 15 ottobre in quel di Salsomaggiore Terme in provincia di Parma si è tenuto il raduno del 2° Raggruppamento che comprende le Sezioni della Lombardia ed Emilia Romagna che si sono date appuntamento per quello che oramai è diventato, per tutti i raggruppamenti comunque, il secondo evento più importante dopo l’Adunata Nazionale e che vede coinvolte migliaia di penne nere unite dalla voglia di ritrovarsi e di mostrare alla cittadinanza la nostra unità associativa. Ed il fatto che questi eventi avvengano in città non propriamente grandi, Salsomaggiore conta circa 20.000 abitanti rende più evidente l’invasione di migliaia di alpini e famigliari che per un paio di giorni letteralmente trasformano il volto e la vita della comunità. I partecipanti della nostra zona hanno usufruito della sempre splendida organizzazione del Gruppo di Castano Primo capitanato da Mario Noè che ha predisposto il pullman ed il ristorante dove, nel pomeriggio, ci siamo ritemprati dalla lunga camminata della sfilata e che raccoglieva anche i Gruppi di Legnano e Arconate.
Nelle Giornate dal 29 settembre al 1 ottobre si è tenuta l’esercitazione denominata “ Fiumi Sicuri Bergamo 2017” che ha visto la partecipazione di circa un migliaio di volontari alpini del 2° Raggruppamento che comprende le Sezioni di Lombardia ed Emilia Romagna. La base operativa era situata nel Comune di Scanzorosciate che abbiamo raggiunto nel pomeriggio del venerdì e dove abbiamo trovato già all’opera chi ci aveva preceduto e che stava montando la tendopoli che avrebbe ospitato i volontari. E’ giusto precisare che queste esercitazioni hanno una grande importanza perché servono a testare la capacità di allestire un campo operativo completo di tende, un tendone refettorio con capienza di un migliaio di persone, servizi igienici, docce, posto di pronto soccorso e quant’altro serve a fronteggiare “realmente” un’emergenza. E’ quindi estremamente importante che chi decide di partecipare possa e DEBBA essere presente in TUTTE le fasi dell’esercitazione per non farsi trovare impreparato nella vera emergenza e questo è un esame di coscienza che ogni volontario dovrebbe fare anche per rispetto nei confronti di chi partecipa seriamente.Non va dimenticato che l’esercitazione inizia 15 giorni prima quando ci si trova al 3P e si fa la verifica, la preparazione e il carico sui mezzi delle attrezzature necessarie all’esercitazione che devono essere sempre in condizioni ottimali.
Come riportato dal programma ufficiale, domenica 3 settembre si è svolta l’uscita dei ragazzi e delle ragazze che hanno partecipato a questa seconda edizione del Campo Scuola organizzato dalle nostra Sezione e dedicato ai bocia che hanno voluto condividere insieme una esperienza diversa in compagnia degli alpini. Il progetto prevedeva la visita alle trincee, camminamenti e gallerie di un tratto della Linea Cadorna, la monumentale opera di difesa realizzata oltre un secolo fa con lo scopo di contrastare una eventuale invasione del suolo Italiano da parte delle truppe Austro Ungariche violando la neutralità della confinante Svizzera così come era già successo in Belgio. Oggi, dopo decenni di abbandono durante i quali la natura e la vegetazione si erano riappropriati dei siti, la maggior parte di questa linea difensiva è visibile e visitabile grazie al prezioso, disinteressato e meritevole impegno di molti volontari (il più delle volte alpini) che hanno recuperato e risistemato luoghi entrati nella storia sia locale perché vissuta sulla pelle dei valligiani, che nazionale per l’importanza e la maestosità dell’opera.
Domenica 27 agosto, fedeli alla oramai consolidata tradizione, alcuni componenti della S.I.A. si sono recati a rendere omaggio alle targhe collocate in ricordo di Francesco Figel e di Giorgio Mazzucchi e poste rispettivamente sul Monte Due Mani e in Grigna. E’ questo un appuntamento che da anni si ripete e che intende ricordare gli amici scomparsimentre appagavano un desiderio caro a molti di noi che deriva dal grande amore per la montagna e dalla soddisfazione che si prova salendo una cima o semplicemente andando per sentieri. La prima delle due squadre ha raggiunto la targa salendo dal Caminetto Pagani nella Grigna Settentrionale e ha posizionato le stelle alpine alla targa che ricorda Giorgio, figlio dell’indimenticato Franco Mazzucchi fondatore della SIA, mentre la seconda composta da una dozzina di persone tra i quali i famigliari di Francesco ha raggiunto la vetta del Due mani dove, dopo la deposizione di un omaggio floreale, è stata recitata la Preghiera dell’Alpino.
… italiano o inglese … sembra quasi un motto che suppone o incita ad un traguardo che magari si perde nella nebbia dell’illusione. Una premessa è dovuta: il nostro “Penna Nera” non credo debba trattare soltanto argomenti di natura alpestre, militare e/o riandare ai tempi che furono, quando indossavamo il grigio verde anni, anni fa … credo ci debba stare uno spazio anche per l’attualità, per quei tanti problemi che possono rendere la nostra vita difficile, spinosa e con tanti punti di domanda … ovvio come l’esistenza non possa essere solo “nebbia in Val Padana” … ma vengo al punto. Mi illudo di essere aperto ad ogni cosa ma mi riesce insopportabile questa moda che infarcisce la nostra lingua italiana: l’inglese a tutti i costi e costi quel che costi, piaccia o non piaccia l’inglese te lo trovi in tutta la nostraquotidianità e in tutte le salse. Non c’è trasmissione radio o tv nelle qualipresentatori, politici eopinionisti ti strapazzino con parole, acronimi edove la lingua, quell’idioma di … lassù si intrufoli con prepotenza. Ti illudi che le sigle sottintendano l’italiano … macché … rispunta sempre l’idioma oltre Manica. Che dire della stampa? prendiamo, a caso, il nostro periodico “ San Vittore informa “ a cura dell’Amministrazione Comunale del 1 Aprile 2017 dove ti chiedi se il nostro fiume scorra a San Vittoreo a Londra quasi la nostra madre linguanon sia all’altezza di comunicare la data di una competizione campestre o l’opportunità di una passeggiata lungo le sue rive per famiglie, o nonni con nipoti al seguito, ( vedere a pagina 13 - Calendario eventi ) se non in inglese e dove la nostra lingua è una didascalia a mo’ di contorno o di … traduzione.
Per problemi famigliari quest’anno ho potuto fare le ferie verso la fine del periodo canonico ed ho avuto occasione di farmi una (indigesta) scorpacciata di notizie trasmesse dai vari TG in tempi che normalmente ci si isola ed un paio di notizie accomunate dalla stessa matrice mi hanno veramente infastidito. Parlo del fatto di quel Vigile del Fuoco Volontario della provincia di Vigevano che appiccava il fuoco a cassonetti dell’immondizia per emulare i suoi eroi dei telefilm americani sempre impegnati a spegnere incendi, mentre lui nella troppo tranquilla periferia pavese si sentiva inutile…e già questo fatto non meriterebbe alcun commento. Diverso, anche se simile nella dinamica la denuncia scattata nei confronti di 15 (dicasi 15 !!) vigili del Fuoco VOLONTARI di Santa Croce Camerina in provincia di Ragusa indagati a vario titolo per truffa ai danni dello Stato ed incendio doloso dei quali 1 arrestato e 14 indagati perché dalle indagini risultava che questa squadra avesse all’attivo un numero di interventi triplo rispetto a quello di tutti gli altri e questo per il semplice fatto che era lo stesso caposquadra ad appiccare gli incendi, ad effettuare la chiamata di emergenza e successivamente ad intervenire. Ma se nel caso del pompiere di Vigevano si può riscontrare un problema mentale seppur alquanto pericoloso, per l’allegra brigata ragusana la motivazione era puramente economica, infatti questi “volontari” percepivano 10 € all’ora per questi interventi.
Nei giorni 7-8 e 9 luglio si è svolta la seconda edizione del Campo Scuola ANA Milano P:C: dedicata alle ragazze e ragazzi che per quasi tre giorni hanno convissuto nella struttura del 3P, sede dell’unità di Protezione Civile sezionale a Cesano Maderno. A questa edizione hanno partecipato 26 adolescenti o poco più che hanno condiviso l’esperienza di passare giorni e notti in compagnia di coetanei, molti dei quali sconosciuti, in un clima che si rifaceva un po’ ai primi giorni della vita in caserma,i ragazzi infatti erano suddivisi in plotoni sotto la guida di istruttori (e istruttrici) che li hanno accompagnati in questa esperienza. Alcuni dei partecipanti avevano già vissuto la prima edizione e già sapevano in linea di massima come si sarebbe svolto il campo, ed il fatto che abbiano voluto ripeterla è un fatto positivo, mentre per gli altri è stato tutto uno scoprire un modo nuovo e per alcuni inusuale di stare insieme ad iniziare dal dover condividere i servizi, le “camerate” e dover in qualche modo obbedire agli ordini imposti dai responsabili necessari al buon funzionamento dell’iniziativa. Arrivati al 3P il venerdì sera e suddivisi in plotoni, hanno preso possesso del posto branda quest’anno allestito all’interno della struttura a causa del grande lavorio e carenza di personale occorso per l’allestimento l’anno precedente, si trattava in pratica di box suddivisi da teli per creare un minimo di intimità e fare in modo che le squadre si sentissero più unite, non prima naturalmente di aver presenziato all’ammainabandiera. La serata è trascorsa nella sala riunioni (climatizzata) in compagnia del mitico Colonnello Pivetta che all’alba delle sue 95 primavere riesce ancora ad entusiasmare e coinvolgere i giovani con i suoi racconti del periodo bellico.
Nel penultimo fine settimana di luglio la squadra ha effettuato l’uscita di due giorni in programma che prevedeva un percorso ad anello percorrendo un tratto del famoso sentiero Roma, una delle più classiche ed affascinanti delle escursioni delle Alpi centrali che nella sua versione integrale effettua una traversata da Novate Mezzola a Chiesa in Valmalenco proseguendo da ovest a est e che viene normalmente percorso in circa 5 giornate di cammino usufruendo dei rifugi posti sul tracciato per quanto riguarda il pernottamento e rimanendo sempre in quota. Il nostro programma prevedeva un percorso più ridotto su due giornate anche per riscattare l’esperienza dello scorso anno quando a causa del maltempo i partecipanti hanno dovuto rinunciare e far ritorno a valle sotto l’acqua senza portare a compimento quanto prefissato. Partiti quindi dal 3P a Cesano Maderno siamo arrivati in localitàBagni di Masino a quota 1.172 mt. da dove partiva il sentiero che risalendo la Val Masino e superato il Pian del Fango ci consentiva di giungere al Rifugio Omio posto a 2.100 mt. dove abbiamo potuto tirare un bel respiro in quanto la salita anche a causa della giornata eccessivamente calda è risultata abbastanza pesante.
… hippy …hippy …. urrà … ripetuto a squarcia gola … niente di blasfemo ma un vero ringraziamento per come ha vegliato sull’Adunata di Treviso. Tra noi che vi abbiamo partecipato si è parlato di un autentico miracolo date le previsioni già dai quindici giorni antecedenti il 13/5 u.s. … tempo brutto al venerdì poi così e così per il sabato fino alla domenica durante la quale ci era stata garantita una “lavata” da non dimenticare. La fiducia faceva a pugni con l’aridità delle previsioni e le telefonate intercorse con gli amici già sul posto non lasciavano dubbi in merito ma tant’è le danze erano già iniziate e non si poteva più tirarsi indietro. Armati di tanta fiducia/illusione i nostri due camper iniziarono il viaggio nella notte fra il venerdì ed il sabato salutati dopo Verona da molteplici scrosci d’acqua , alternati a tempestate di una intensità tale da affogare anche la più piccola speranza nascosta nel profondo di ognuno di noi.
Nel secondo fine settimana di giugno ho avuto l’occasione di ritornare a S. Ginesio il borgo marchigiano dove , con altri volontari del 2° Raggruppamento, ho avuto modo di operare alla fine dello scorso anno durante l’emergenza del terremoto. In tanti anni di volontariato è una delle poche volte che mi capita di ritornare sui luoghi del disastro e devo dire che a distanza di pochi mesi la situazione rispetto a tante, troppe, realtà che ogni giorno vediamo alla TV è decisamente positiva grazie alla caparbietà e alla fermezza degli abitanti che hanno voluto e saputo ripartire e tornare a far rivivere il loro paese. Naturalmente la situazione non si può dire normalizzata ne’ che ad ogni sguardo non si notino le “gabbie” in cui sono rinchiuse le abitazioni pericolanti e i bellissimi edifici storici a cominciare dalla Collegiata, ma il solo fatto di potersi sedere e mangiare la pizza nella piazza principale è psicologicamente la migliore medicina per gli abitanti e se a questo aggiungiamo che quei matti scalmanati dei giovani sanginesini hanno ripreso possesso dei loro punti di ritrovo storici, ecco che il futuro appare meno cupo. L’occasione di questa rimpatriata è stata la rievocazione storica chiamata “IL RITORNO DEGLI ESULI” giunta quest’anno alla sua XIX° edizione e che si rinnova con cadenza triennale da 54 anni per ricordare un patto di solidarietà nato nel XV secolo fra il comune di S. Ginesio e quello di Siena.
Lo scorso mese di maggio, organizzata a cura del CAI di Parabiago, si è tenuta la seconda ed ultima lezione sulle tecniche di Pronto Soccorso in ambiente montano. Anche questa volta la serata è stata molto coinvolgente anche se la partecipazione non è stata adeguata all’importanza dell’argomento trattato ed è un vero peccato, penso infatti che sia di estrema importanza sapere cosa fare e soprattutto cosa non fare in caso di incidente in montagna o in zone dove la tempestività dell’intervento medico non è assicurata. Come sempre il merito è stato soprattutto del relatore che ha saputo coinvolgere i presenti con esempi che hanno aiutato a capire le regole alle quali attenersi ed alcuni piccoli trucchi per sopperire ad eventuali carenze di presidi sanitari utili per affrontare un’emergenza come l’utilizzo di racchette o rami per immobilizzare un arto infortunato. Elide, socia CAI nonché farmacista ha illustrato quali dovrebbero essere i componenti del kit di pronto soccorso che ogni escursionista dovrebbe sempre avere con se ed illustrato caratteristiche e giusto modo di utilizzo. Nel complesso una bella ed utile serata perché, se è vero che ci si augura sempre di non averne bisogno, è nel momento del bisogno che ci si deve far trovare preparati.
La giornata di giovedì 27 aprile resterà, ci auguriamo, nella memoria degli studenti delle terze classi medie di San Vittore Olona come una bella esperienza vissuta di persona tra le vestigia di un’opera realizzata oltre un secolo fa ma che ancora oggi costituisce un esempio di ingegneria ed è giustamente diventata un museo a cielo aperto denominata Linea Cadorna, un colossale susseguirsi di trincee, gallerie e postazioni in grotta creata oltre un secolo fa con lo scopo di contrastare una eventuale invasione del nostro territorio violando la neutralità svizzera. Tre alpini del nostro Gruppo: Pio, Doriano e il sottoscritto hanno accompagnato una sessantina di ragazze e ragazzi della Scuola Media G. Leopardi di San Vittore Olona che, accompagnati dalle loro insegnanti alle quali va la riconoscenza per aver creduto in questa iniziativa ed aver trasmesso ai ragazzi il giusto interesse, hanno potuto constatare direttamente i sacrifici costati a che ha partecipato alla costruzione e chi successivamente ha trascorso il periodo bellico abbarbicato lassù anche se il tratto da noi visitato non era certamente impervio essendo quello che dominava la Val Ceresio salendo da Viggiù.
…ormai da qualche giorno, vista la velocità con la quale scorre il tempo, sembra si stia affievolendo seppur di poco lo scottante argomento trattatonella totalità delle testate televisive, tema svisceratoda una miriade di opinionisti chi all’altezza perché del mestiere o chi, come il sottoscritto, dalla gentecomune in casa propria, nei circoli, al bare … veniamo al dunque: ci ritroviamotutti coinvoltiscoprendocipaladini più o meno “inferociti e drastici”sulla problematica della difesa personalein special modoin caso di visite spesso notturne al proprio domicilio da parte di ospiti noninvitati! Non si è ancora capito bene il comportamento da seguire:fra ildetto e non detto si consiglia diusareil buon senso ... una parola … chiediamolo a chi si è trovato protagonista di taliesperienze …che se poi queste esperienze e/o comportamentisi macchianodi eccessiva difesa, se l’ospite in questione rimane gravemente ferito o ciscappa il morto apriti cielo!il nostro “eroe” si trova imprigionato da un talginepraio di accuse da fargli rimpiangere di essere nato.L’articolo intitola“eroi”. Mi rifaccioa titolo di paragone ai nostri CADUTI durante il primo conflitto mondiale: l’Italia affronta la guerra contro gli austriaci invasori … i soldati caduti nell’adempimentodi quanto la Patria chiedeva loro, sono stati definiti “eroi” … è ovvio che ne sto scrivendocon estremo rispetto … Sono stati proclamati eroi anche i nostri militari periti durante il secondo conflitto che, sempre in ossequio a quanto impartito dalla “patria”,perirono mentreinvadevano l’Albania, la Libia, la Russia ecc.. erano protagonisti obbligati di un atto non certo di democrazia, anzi …
Sabato 6 maggio è partita ufficialmente la seconda edizione del Campo Scuola organizzato dalla nostra Sezione in collaborazione con il nucleo di Protezione Civile finalizzato a dare l’opportunità a ragazze e ragazzi dai 12 ai 15 anni di partecipare ad una serie di iniziative con lo scopo di far conoscere l’Associazione e vivere una “quasi” tre giorni in comunità nello spirito alpino. La presentazione ufficiale si è tenuta presso la sede del Gruppo di Giussano ed ha visto la presenza di numerosi bocia che hanno partecipato alla scorsa edizione insieme alle nuove leve ai quali è stato presentato dai responsabili il programma per questa edizione che prevede una serie di iniziative iniziando dalla partecipazione al raduno sezionale di Ponte Selva il prossimo 11 giugno al quale i ragazzi parteciperanno partendo in pullman dal 3P di Cesano Maderno e sarà questa l’occasione per ritrovarsi per chi già si conosce e di fare nuove amicizie. Successivamente l’incontro clou con la tre giorni dal 7 al 9 luglio presso la struttura della P.C. a Cesano dove le “reclute” divise in plotoni trascorreranno il tempo insieme dal mangiare al dormire e con varie attività che vanno come quelle che nella prima edizione hanno riscosso buon successo come le nozioni di pronto soccorso, il soft air, la dimostrazione dei droni, ecc.
… chi si ferma è …e pernoi che non ci teniamo … si prosegue compatibilmente alle“forze”in campo. E’ anche vero che in sinergia con il Comunee la banda cittadina qualcosa di buono può uscirne fuori proprio come nell’ ultima fatica che ciha occupato. Sabato 8/4: bella serata musicale coinvolgente sia per i pezzi musicali eseguiti magistralmente dai nostri ragazzi, oddio qualcuno meno ragazzo … sia per l’impegno profuso dai relatori. L’argomento in scaletta raccontava della corrispondenza dei militari con le famiglie durante la guerra. Nello specifico: le considerazioni e commenti del nostro alpino Luciano Tacchia, dello storico Giacomo Agratiassieme all’assessorealla cultura nella persona di Maura Alessia Pera hanno dato un’anima, chi con il commento e chi con la lettura, alle lettere inviate dal fronte dai militari sanvittoresi durante il secondo conflitto: corrispondenza a parenti, famiglie, amici e a quel “ centro postale” nella figura del parroco di allora: Don Magni.Questo sacerdote a memoria di quanto si ricorda e/o si dice, era una persona molto severaquasi scorbutica ma chein realtà esaltò la sua missione di pastore d’anime diventandoun punto di riferimento e di comunicazione tramite il Bollettino Parrocchiale e la corrispondenza in genere con i suoi “ragazzi” dispersi in Africa, Grecia, Albania, Russia, in tutto quel mondo di allora sconvoltodalla guerra.
Nelle ultime settimane alcuni volontari della P.C. sezionale hanno partecipato ad una serata e ad un corso di prevenzione e si specializzazione. La prima riguardava le nozioni di pronto soccorso ed intervento in ambiente montano ed era organizzata dalla locale Sezione di Parabiago del C.A.I. con lo scopo di fornire agli utenti della montagna (come noi della SIA) e agli operatori in ambiente disagiato le nozioni di base sulle tecniche da adottare e specialmente da non adottare in caso di infortuni che possono coinvolgere persone in località isolate e non servite dai normali mezzi di soccorso o dove l’intervento tempestivo fa la differenza tra la vita e la morte. E’ stata una serata veramente interessante grazie anche al relatore, un dipendente della CRI che ha saputo coinvolgere tutti nei comportamenti da tenere in situazioni di emergenza nelle quali ci si augura di non dover mai capitare.
Come tutti gli anni nel mese di marzo,anche per il 2017, domenica 19 marzo abbiamo festeggiato il gruppo. Alzabandiera, S. Messa, aperitivo, pranzo e cordialità; graditissimi ospiti gli amici dei gruppi di Arconate, Bresso, Curiglia, Legnano e Rancio Valcuvia con i rispettivi gagliardetti ed i rappresentanti dell’Associazione Fante di Legnano con il loro labaro. Con la loro partecipazione hanno “ infoltito “ la presenza delle penne nere non molto numericamente rappresentata dai soci sanvittoresi. Insintesia pranzo, a far festa al gruppo, erano soprattutto i non alpini…..; positivo se associato alla simpatia verso il nostro gruppo, un po' meno sotto l’aspetto condivisione dai nostro soci. Cosa fare ?
Nei mesi di febbraio e marzo la squadra della SIA ha effettuato due uscite addestrative in ambiente innevato rispettivamente in Val Varrone, una laterale dell’alta Valsassina e al Rifugio Dondena nella Valle di Champorcher in Valle D’Aosta. Entrambe le uscite avevano lo scopo di addestrarsi a progredire in ambiente alpino, anche alla luce dei recenti interventi di Protezione Civile nei quali siamo stati chiamati ad operare in condizioni di forte innevamento, e con la preoccupazione principale di salvaguardare la nostra incolumità, nonché di impratichirsi nell’utilizzo delle dotazioni individuali e nell’uso degli apparati di soccorso quali pala, sonda e soprattutto l’ARTVA, quell’apparecchio in grado di trasmettere un segnale radio anche sotto uno strato di neve dando modo ai soccorritori di intervenire e recuperare l’infortunato. Naturalmente per poter utilizzare questi strumenti al bisogno è necessario impratichirsi nell’uso ed esercitarsi spesso ad usarli per non farsi cogliere impreparati nell’emergenza, per questo è d’obbligo approfittare del periodo invernale per riprodurre le caratteristiche particolari che si possono trovare nel bisogno approfittando anche dei consigli degli istruttori esperti che portano a conoscenza dei volontari le tecniche da adottare.
… ogni volta ci risiamo … cosa scrivere? vediamo: la nostra vita associativa è normalissimae nello stesso tempo “ condita “ di molteplici impegni. Detta cosi sembra una cosa scontata ma se si pensa che il maggior lavoro è sulle spalle di poche persone, le solite, allora questa “ normalità” si presta a qualche riflessione … lo so: l’argomento è trito e ritrito manon va accantonato. Quando facciamo le riunioni cosiddette di consiglio, fra i soliti, ci guardiamo in faccia e una silenziosa domanda la fa da padrona… che c … avolo e chi consigliamo? ci si ripete che i CONSIGLIERI dovrebbero aiutare il CAPO, coadiuvarLO, affinchéil gruppo rimanga compatto, unito con la speranza di una costante attività di crescita … ci si prova ma i risultati sono pressoché discutibili quasi invisibili … tanti sono i soci che rimangonosolo numeri di un elencod’archivio … qualcuno potrebbe suggerire: cambiate i consiglieri, i vertici, magari i prossimi avranno migliori idee, più grintaecc, ecc, … non sarebbe una cattiva idea …. nell’attesa del poi per il momento,come ricordato nel numero di febbraio del nostro Penna Nera, ci si augura che qualcuno in più abbia presenziato con il coro di Magenta all’incontro con gli anziani della casa di riposo in San Vittore O. nella domenica 19/2 ed in particolare alla serata di venerdì24/2 tenuta da LucianoTacchiaintrattenitore e artefice di tante conferenzeveramente pregevoli… ritorno a quanto suddetto: con l’assenza dalla vita associativa, perdiamo un’occasione pressoché unica, non ci rendiamo conto della fortuna di avere fra noi un socio che si puòdefinire senza alcun dubbio … ministro dell’istruzionea favore del gruppo con il risultato, almeno sperato, di“alimentare” con il suo apporto il nostro cervello;nel contempolo staff della cucina è impegnato a foraggiare il corpo… e qui non si perde un colpo con i disnarelli … insomma il tutto non è roba da poco!
Sembra proprio non esserci pace per le povere popolazioni del centro Italia già duramente colpite degli eventi sismici dello scorso agosto e replicato ad ottobre; una nuova potente scossa lo scorso 17 gennaio ha provocato ulteriore allarme e disagio moltiplicato da una fortissima e incessante nevicata che ha letteralmente sommerso intere comunità aggiungendo disagio a disagio con la conseguenza di isolare completamente intere borgate nell’area del Gran Sasso. Anche questa volta l’allerta per i volontari è scattato immediatamente e a mezzogiorno di mercoledì 18 gennaio la telefonata ci avvisava di trovarci entro 4 ore presso il 3P di Cesano Maderno dove ha sede il deposito logistico della Colonna Mobile della Regione Lombardiadella quale l’ANA è componente di riferimento. Lo zaino era già pronto e puntuale mi sono recato all’appuntamento dove ho trovato gli altri volontari alpini con i quali avrei condiviso i prossimi giorni: Giuseppe, Enrico ed Emilio della nostra Sezione in aggiunta a Paolo di Caronno P. e Antonio della Sezione di Brescia, questi ultimi con funzioni di autisti del bilico con rimorchio che trasportava i bobcat e una scavatrice.
Domenica 29 gennaio la Squadra ha effettuato l’uscita addestrativa in Val Vannino, una valle laterale dell’alta Val Formazza nella provincia del Verbano – Cusio – Ossola. L’esercitazione prevedeva la salita con ciaspole e sci da sci alpinismo su terreno innevato dall’abitato di Canza, un paese walser situato a poca distanza dalle celebri cascate del Toce, sino in prossimità del Rifugio Myriam posto a 2.050 mt. di altezza attraverso boschi e sentieri che, pur interessati dalle recenti nevicate, risultavano posti in sicurezza. Come sempre la bella compagnia ha contribuito ad far si che il tempo trascorso in salita non risultasse particolarmente lungo ne’ il percorso pesante e così poco prima di mezzogiorno raggiungevamo la zona interessata e qui, con la neve al ginocchio e godendoci la bellissima, seppur fredda giornata, ci concedevamo uno spuntino al sacco. Al termine ci dedicavamo alla parte dell’esercitazione che prevedeva la ricerca di eventuali dispersi sotto valanga e l’utilizzo delle attrezzature oramai obbligatorie per chiunque frequenta la montagna e cioè la pala, la sonda e soprattutto l’ARTVA, lo strumento indispensabile per la localizzazione di persone sepolte dalla neve.
Iniziative del mese di gennaio 2017 (Febbraio 2017)
INIZIATIVE DEL MESE DI GENNAIO 2017
Il tempo o meglio il maltempo ha penalizzato le due iniziative di questo freddissimo mese di Gennaio 2017. Certo non c’è paragone con le martoriate regioni dell’Italia centrale alle quali, anche dal nostro giornalino, partecipiamo la nostra vicinanza e solidarietà in questa loro difficilissima prova in cui tantissime persone soffrono, moltissime hanno perso la casa e altri beni e tanti sono stati colpiti da lutti familiari. Dicevo della penalizzazione e racconto, per chi non ha potuto venire, che il disnarello ha visto molti coperti………….non coperti a causa della bassa temperatura a cui si andava incontro uscendo di casa e forse anche per qualche defaillance fisica che il freddo procura; peccato perché il menù e la simpatia erano, come sempre , ottimi e abbondanti.
Peggio ancora il giorno successivo sabato 14 gennaio dove, come da tradizione, il gruppo alpini di San Vittore Olona organizza il falò di Sant’Antonio. Oltre al freddo la serata era anche ventosa con poca gente per i motivi sopra descritti; il Corpo bandistico ha accompagnato con brani musicali la distribuzione di cioccolata calda e vin brulè ma di accendere la catasta preparata non è stato neppure preso in considerazione per cui al nostro Antonio santo quest’anno, almeno da noi,nessuno gli ha bruciato la barba. A risentirci, speriamo con migliore fortuna, per le manifestazioni di febbraio.
…il 4.1.2017 la tanto attesa “ notizia/conferma” finalmente è arrivata comunicata dal Presidente della Pro Loco di San Vittore Olona nella persona del sig.Taglioretti Rino, … il nostro piccolo paese, che piccolo lo è , si può fregiare di un primato di portata mondiale : finire nel Guinness Word Record con la realizzazione di una Gigantesca Cenaa Lume di Candela … che ce vò???ce vò che per concretizzarla si è messa in moto una macchina straordinaria e soltanto a scartabellare qualche numero di quella avventura ti rendi conto che non è stata una cosa da poco. E voilà : 330 tavoli, 660 panchine per i 2438 commensali con lo sviluppo in lunghezza pari a 723 metri … beninteso il tutto visionato e garantito da un notaio.Per finire la ciliegina sulla torta : 350 lumini sulle tavolate a creare un suggestivo panorama notturno appunto a lume di candela …. Non servirono certo per riscaldare perchéquel giorno il 4.7.2015 faceva un caldo d’inferno e questaavventura ebbe luogoin pieno sole lungo un tracciato cittadino … secondo voi come poteva essere l’asfalto ?????? . Dimenticavo: i quintali di riso furono 7 in compagnia di altrettanti fra formaggi e salumi a cui va aggiunto il settore ristoro con bevande vino, acqua, caffè e dolce finale. Tutto questo finimondo necessitò degliorganizzatori, della collaborazione con associazioni sportive e nò più attrazioni varie a dare lustro alla manifestazione, infine i camerieri : tutta manovalanza volontariache vi posso assicurare alle due di notte era veramente sull’orlo del collasso … se vogliamo essere pignoli a quell’ora eravamo veramente in pochissimi fra cui gli alpini del nostro gruppo intervenuti a dare una mano e va detto ad onor del vero… tanti di noi si erano offerti e tantialla fine erano ancora sulla… breccia … questo solo per amore di verità. Concludendo : non saremo stati degli eroi ma ci siamo impegnati come si deve e se alla soddisfazione del buon esito della serata si aggiunge anche questo riconoscimento di portata mondiale possiamo dire con un pizzico di orgoglio che un po’ di merito ce l’abbiamo anche noi … !! Pio
… sembra quasi l’esortazione di una campagna politica ma poco ci manca. Infatti mi riferisco a quanto è avvenuto la sera del 2/12 u.s. in sede ossia L’ASSEMBLEA GENERALE DI GRUPPOdurante la qualeall’ordine del giorno era programmato il rinnovo delle cariche cessate per fine mandato. A rappresentare la Sezione di Milanoc’era il consigliere di zona Rodeghiero assieme a Donelli. La “burocrazia” necessaria venne espletata senza ostacoli di alcun genere e velocemente fu rieletto quale capogruppo, a furor di popolo e per alzata di mano, Angelo Morlacchi che “zaino in spalla” riprese il cammino per il prossimo triennio. C’è da dire che in questo viaggio non sarà solo ma assieme agli attuali in carica sarà supportato dai neo rieletti consiglieri nella persona di Cestarolli e Polingheri quali “… spintaneamente …” accettaronoma con ilgroppo in gola: sarà commozione?E’ necessario premettere come questo atto sia stato anticipato dalla relazione morale tenuta dal capogruppo e finanziaria redatta dal revisore dei conti Tacchia incorruttibile ex bancario a cui non sfugge un centesimo di euro neanche sotto tortura: ambedue furono promosse a pieni voti. Piccolo inciso: ho detto “ a pieni voti “ anche se la presenza degli alpini e amici lasciava a desiderare … come al solito si dirà che si tratta di un’epidemia di tutti i gruppi: anche quest’anno è stata rispettata la routine degli anni precedenti … ho controllato come pure precedentemente il numero degli intervenuti all’Assemblea non si discostasse di tanto dalla serata del 2/12 che avvenne con la partecipazione di 24iscritti fra alpini e amici. Se la forza del gruppo ammonta a41 iscritti alpini e 10 amiciuna piccola riflessione diventa immediata, una domandate la fai ....
Terremoto Marche 2° parte: I ragazzi di S. Ginesio (Gennaio 2017)
TERREMOTO MARCHE PARTE 2°: I RAGAZZI DI S. GINESIO
Per la seconda volta in due mesi ho avuto l’opportunità di poter “dare una mano” nelle località colpite dalle violente scosse di terremoto del 24 agosto e della fine di ottobre, anche se purtroppo non si può ancora mettere la parola fine a questa tremenda situazione in quanto la terra continua ogni giorno a tremare e la situazione è lungi dall’essere risolta. Questa volta, dopo l’intervento ad Arquata del Tronto, la destinazione della squadra di “milanesi” composta da Elia, Danilo, Bruno e dal sottoscritto era il borgo medievale di S. Ginesio in provincia di Macerata, uno dei paesi più belli che abbia mai visto e dopo avere trascorso le vacanze estive in moto sulle montagne pirenaiche e visitato innumerevoli località “simili”, posso assicurare che un posto così se lo sognano: è un autentico gioiellino. Per dovere di cronaca in breve un riassunto dei compiti svolti nella settimana di permanenza: controllo 24 h. dell’accesso alla parte “chiusa” del paese e alla relativa zona rossa, gestione della segreteria dell’ostello dove erano ospitati gli sfollati con le case inagibili o vicine ad altre pericolanti, molti dei quali anziani ai quali bisognava assicurare una dignitosa assistenza senza tralasciare il fattore umano che giocava un ruolo importante nella relazione con questi ospiti, aiuto nel trasloco degli uffici comunali in vista delle votazioni referendarie, trasferta in quel di Gualdo per smontare una tensostruttura utilizzata nelle prime fasi dell’emergenza, collaborazione con i Vigili del Fuoco per il trasporto di cittadini nella zona rossa per il recupero di oggetti personali o dare cibo agli animali, mentre una squadra si occupava della gestione della cucina che provvedeva ai pasti per tutti.
… sono passati ormai diversi giorni e pian piano sbiadiscono i ricordi di quanto è avvenuto recentemente. Non tutti per forza di cose furono presenti alla giornata del 16 ottobre in quel di Desenzano: gli alpini della Lombardia ed Emilia, del 2° raggruppamento, si sono dati appuntamento sulle rive del lago di Garda, hanno voluto ritrovarsi e trascorrere una giornata assieme, quasi una mini-adunata. Il nostro gruppo non poteva mancare aggregandosi agli amici e signore di Castano, Magenta, Busto Garolfo e Legnano già dalle primissime ore del mattino. Le previsioni del tempo trovarono in S. Maurizio, patrono delle penne nere, un validissimo alleato che ci regalò quanto di meglio si poteva sperare. L’arrivo in città ci riportò a quanto e come avviene nelle classiche adunate. Ci siamo trovati in tanti, armati dei nostri gagliardetti, diretti all’ammassamento dove le autorità convenute ci accolsero grati del nostro arrivo, del nostro essere a testimoniare la bellezza del ritrovarsi con la stessa unità d’intenti. E’ doveroso ricordare che anche gli alpini del Centro Italia, pur massacrati dal terremoto di agosto, vollero onorarci della loro presenza. Accolti da un caloroso applauso sfilarono con noi consci che non saranno mai lasciati soli. I “ciao, come stai? “ si ripetevano ad ogni incontro, ad ogni angolo delle strade, in maniera ripetitiva quasi monotona ma densa di quanto è sottinteso in queste semplici parole: sono state dette nell’occasione di quest’ultimo incontro come antecedentemente magari pochi mesi prima in altri e si ripeteranno con lo stesso entusiasmo la prossima volta quando saremo invitati ancora una volta a sfilare per le vie delle città, a salutare ed essere salutati da quell’Italia che ci stima, dai bordi delle strade, dai balconi dei palazzi adornati da migliaia di fantasie tricolori.
Come tutti gli anni il nostro gruppo è stato presente alle iniziative in ricordo della fine della prima guerra mondiale. Lunedì 1 novembre un buon numero di alpini del gruppo si è recato presso i cimiteri della zona per visitare le tombe dei nostri soci andati avanti che, purtroppo, diventano sempre più numerosi. A seguire giovedì 4 novembre alle scuole elementari ( privata e statale ) dove assieme alle autorità civili, sindaco in testa, e militari il cerimoniale previsto è stato puntualmente osservato; con una rappresentanza di insegnanti e di alunni delle scuole elementari statalici siamo recati al cimitero per una preghiera e una riflessione davanti alle lapidi che ricordano i caduti sanvittoresi durante le guerre. Domenica 6 novembre si è tenuta la commemorazione ufficiale della fine della prima guerra mondiale; S. Messa, alzabandiera, deposizione della corona al monumento ai caduti, corteo al cimitero, discorso, preghiera. Puntualmente rispettato il copione, un bel numero di alpini era presente con riscontri positivi da parte di tutti ( grazie Sindaco per la sua citazione positiva nei nostri confronti ).