Associazione Nazionale Alpini -
Gruppo di San Vittore Olona- Via Alfieri - 20028 San Vittore Olona (MI)
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Nella settimana a cavallo del mese di ottobre e novembre le Regioni del Nord Est sono state interessate da violenti nubifragi che hanno provocato allagamenti, smottamenti in zone montane e disastri e ferite al territorio che richiederanno decenni ad essere ricucite. Anche i volontari della nostra Sezione sono stati allertati per far parte della Colonna Mobile della Regione Lombardia che è stata inviata ad operare nella zona di S. Stefano di Cadore tra le più colpite dagli eventi atmosferici.Personalmente, e me ne rammarico ancora ora, per una questione famigliare, non ho potuto essere impiegato nell’emergenza, ma la settimana successiva sono stato impegnato nella nostra base operativa di Cesano Maderno (il 3P) per la pulizia, la manutenzione e il controllo dei mezzi utilizzati nell’emergenza rendendoli nuovamente operativi per un eventuale futuro impiego. Quello che mi preme sottolineare è il fatto che TUTTO quello che riguarda la Protezione Civile E’ Protezione Civile, anche il pulire le attrezzature, controllare i livelli degli automezzi, lubrificare i macchinari, riparare quanto usurato, senza per questo sentirsi sminuiti ne’ inutili. Un invito quindi a quanti pensano di poter essere validi e quindi utili affinché si facciano avanti: nella grande fabbrica dell’aiuto agli altri c’è posto per tutti.
Domenica 14 ottobre, complice una giornata quasi estiva, i componenti della S.I.A. hanno effettuato l’uscita in programma che prevedeva la salita lungo la difficile via ferrata del Medale (o degli Alpini) che si sviluppa lungo le pareti del Monte che sovrasta l’abitato di Rancio e la città di Lecco. Vista l’evidente difficoltà della salita era stato stabilito di dividersi in due gruppi, uno composto da quattro “grimpeur” che avrebbero fatto la ferrata e un altro che avrebbe effettuato la salita alla cima del Monte S. Martino e successivamente raggiunta la vetta del Medale attraversando il sentiero delle creste e ricongiungendosi con gli scalatori. Per questi l’accesso alla via è stato alquanto travagliato in quanto le indicazioni non certamente chiare hanno richiesto uno spreco di tempo e di energie che comunque non hanno impedito di raggiungere la vetta senza incidenti e con una bella soddisfazione, mentre per gli altri il problema è stato quello di districarsi tra la moltitudine di escursionisti presenti, ma anche questo è segno di buona vitalità della pratica della montagna.
Nelle giornate di sabato 1 e domenica 2 settembre si è svolta la seconda parte del programma del Campo Scuola P.C. – A.N.A. Milano alla quale hanno partecipato 21 tra ragazze e ragazzi (alcuni mancavano per problemi scolastici e di vacanze) che a luglio erano stati ospiti della struttura del 3P a Cesano Maderno e che in questa occasione hanno assaporato un pezzo di vita di naia sotto forma di due giorni passati in tenda a 1.500 mt. con temperature che in quel fine settimana non erano certamente estive, scese fino a 8 gradi. Il posto prescelto per questa esperienza è quello del Pian delle Betulle sopra Margno in Valsassina, ospiti degli alpini della Sezione di Lecco che in quei giorni festeggiavano il 59° anniversario della consacrazione della chiesetta votiva eretta nel 1959 quale ex voto dagli alpini del Battaglione Morbegno reduci dal fronte albanese su progetto dell’architetto e reduce Mario Cereghini e che vede ogni anno una partecipazione degli alpini lecchesi che intendono ricordare l’evento ed onorare quanti non hanno fatto ritorno. Partiti sabato mattina dal 3P sui pulmini della Protezione Civile, ci siamo incontrati a Lecco con gli amici locali che ci hanno accompagnato fino all’Alpe Paglio in alta Valsassina dove abbiamo lasciato i mezzi e ci siamo incamminati nel bosco sino ad arrivare al Pian delle betulle dove già fervevano i preparativi per la festa dell’indomani ed erano già state montate le tende che ci avrebbero ospitato per quei due giorni.
…luogoe data indicativi di un avvenimento che bisogna evidenziare. Niente di eccezionale ma ugualmente importante per quanti si adoperano affinché non passi definitivamente neldimenticatoio quel momento storico della nostra Patria che si chiamaPrima Guerra Mondiale 1915-1918. E’ una scommessaipotizzare quanti dei nostri giovani e NON sappiano o ricordino di che cosa si sta parlando …. lasciamo perdere; tante volte ci sentiamo verniciati di matusa, non più al passo con i tempi e con l’accusa diperdere il nostro tempo prezioso dietro a date, guerre, personaggi, tutte “cianfrusaglie” del tempo che fu e ci dimentichiamo di quanto ai giorni d’oggi sia ritenuto veramente importante,dall’esaltazione e utilizzo esasperato dell’apparire in una corsa senza fine, all’ essere sempre vincitorie agguantarevantaggi commerciali o politici senza esclusione di colpi: in tutto questo bailame di urgenze esistenziali ci si dimentica del come siamo arrivati a POTERagire, pensare e comportarci in piena LIBERTA’. Detto ciò, dopo tutta questa anteprima, ecco perché ci siamo trovati sabato 15 c.m. in quel di Nerviano.
… è la casa degli Alpini ai piedi del versantesud della Marmolada: siamo a 2016 mt. s.l.m. Erano anni che ci speravo ed ogni volta il diavolo o chi per esso ci metteva lo zampino … finalmente quest’anno è stata la volta buona. Vi risparmio il come ci sia riuscito e in che condizioni ma l’importante che alla vista degli ombrelloni color rosso del rifugio abbia gridato a me stesso: “ce l’ho fatta, anche questo lo mettiamo nello zaino”. Ho scritto ”mettiamo”, in genere lo si dice, ma a maggior ragione quest’anno perché in realtà non ero solo ma affiancato e/o supportato da quattro compagni d’avventura e che compagni. Con la pressione sotto le scarpe sognavo sempre che ogni curva, ogni tornantefossequello della volta buona, dell’arrivo insomma finché posizionatonella conca del Contrin eccolo il rifugiovigilato dal pennone della bandiera. Non me ne importa un fico se i montagnini più corrazzati mi leggano con tollerante sufficienza, è una scarpinata da quattro soldi, io in quel momento mi sentivo, come mi sentivo?fate un po’ voi.
Nei giorni 6 – 7 e 8 luglio si è svolta la terza edizione del Campo Scuola ANA – PC della Sezione di Milano che ha visto la partecipazione di 25 ragazze e ragazzi adolescenti che hanno voluto, chi per la sua terza volta e chi per la prima, provare l’esperienza di tre giorni comunitari in compagnia degli alpini e di loro coetanei magari mai visti prima, condividendo ogni momento delle giornate e delle due notti. Come sempre l’evento si è tenuto a Cesano Maderno presso la sede logistica della Protezione Civile, intesa sia come Sezione che come Colonna Mobile Regionale, e ha seguito il programma collaudato negli anni scorsi che prevedeva una serie di iniziative per i nostri bocia per i quali appena arrivati, come ai tempi di naia, si procedeva alla “vestizione” con la consegna delle magliette e dei badge che riportavano oltre al loro nome anche il plotone di appartenenza e venivano presentati ai due capiplotoni che li avrebbero seguiti durante tutta la permanenza e nelle uscite. La prima sera, dopo il saluto e l’introduzione del nostro Presidente Luigi Boffi, i nostri hanno avuto un incontro con Alessia Dellavalle alpina attualmente in servizio a Fossano ed iscritta al Gruppo di Cinisello Balsamo e con Gianluca Cortellessa che dopo la sua esperienza negli alpini svolge ora la sua missione presso la Polizia di Stato a Milano che hanno parlato, aiutati da supporti video, della loro esperienza e rispondendo alla fine alle domande dei presenti.
Domenica 24 giugno alcuni componenti della S.I.A. hanno effettuato l’uscita addestrativa finalizzata alla progressione su terreno impervio e come meta finale la vetta del Pizzo dei Tre Signori posta a 2.554 mt., cresta principale delle Alpi Orobie e che è posta tra i solchi orografici della Valtellina, della Val Brembana e della Valsassina, da qui il suo nome. Come sempre sveglia ad ora antelucana giustificata dal viaggio abbastanza lungo sino alla val Gerola, punto di inizio dell’escursione dall’abitato di Laveggiolo nonché dalla lunghezza del percorso abbastanza impervio che prevedeva 4,30 ore di salita ed altrettante di discesa (tutte comunque rispettate). I componenti della squadra erano sei con l’aggiunta dell’oramai adottata Paola, iscritta al Gruppo di Melzo, che ha voluto essere dei nostri è che si è guadagnata la soddisfazione di compiere buona parte dell’impegnativo percorso.
…nell’odierno mondo del mordi e fuggi chi si ricorda più di Trento, dell’Adunata tanta attesa ed ormai archiviata nel mondo del tempo che fu? In verità, noi della Sez. di Milano, si pensa, si ipotizza a quella del prossimo anno: parliamo di noi terra terra che, senza voler immaginare a quanto bolle in pentola già da tempo lassù nella sala dei comandi, dovremo prepararci a renderci disponibili, per quanto possibile, in attesa delle direttive che prima o poi arriveranno. In associazione d’idee, il mio ricordo va alle squadre di alpini che ho intravvisto la sera/nottedel 12/5 sotto l’acqua, pioveva che Dio la mandava, impegnate a togliere le transenne dalle strade per averle nel mattino successivo sgombre per il normale traffico.. a direcosa ci toccherà il prossimo anno? Un’alpinodella sez. di Trento al termine del passaggio della Stecca guardandoci con un’espressioneindecifrabile ma fra il serio ed il divertito ci avrebbe detto … forza ragazzi eche Dio ve la mandi buona … in veritàghignando sbottò…ohè voaltri de Milan … desso i je c…si vostri… grazie! Gli auguri sono sempre graditi anche se espressi con un linguaggio ruspante che sa tanto di caserma!
Da venerdì 8 a domenica 10 giugno si è tenuta a Castel San Pietro Terme in provincia di Bologna l’esercitazione di Protezione Civile che ha visto la partecipazione di circa 700 volontari del 2° raggruppamento, per intenderci le Sezioni A.N.A. di Lombardia ed Emilia Romagna. E’ stato un grande impegno organizzativo volto a testare la preparazione e il livello di addestramento raggiunto dai volontari che nel corso dell’anno frequentano vari corsi di perfezionamento e specializzazione nelle proprie sezioni e che due volte all’anno sono chiamati ad operare insieme per mettersi alla prova per quanto riguarda la interscambiabilità e la sincronia necessaria ad operare in situazioni di emergenza. Già da metà settimana diversi volontari di tutte le Sezioni si erano uniti agli amici emiliani per l’allestimento del campo comprensivo di tutte le strutture necessarie ad accogliere gli alpini e alcune famiglie del paese che figuravano quali ospiti – sfollati che hanno passato tre giorni nella tendopoli e per i quali erano previsti servizi igienici, docce, una tenda mensa in grado di sfamare circa 1000 persone, nonché tutti i servizi logistici dalla sala stampa, al centro operativo radio sino ad un’area diventata presidio sanitario ad opera dei volontari della Croce Rossa e delle P.A.S.
due date, due giorni che hanno qualcosa in comune per quanto mi riguarda, forse per la coincidenza di quest’anno. Appare da subito come il giorno 25 ricorra la celebrazione della Liberazionedell’Italia, l’inizio di quella strada che porterà alla nascita della nostra Patria, della repubblica italiana, con la fine di periodistorici che hanno scombussolato intere generazioni ecc … ecc …Il giorno seguente poi, 26per l’appunto, ho avuto l’opportunità di partecipare ancora una volta ad una “salita scolastica” sulla Linea Cadorna in quel di Viggiù. Scolastica perché com’ è avvenuto l’anno scorso Franco Maggioni ed io abbiamo accompagnato una scolaresca sulle fortificazioni costruite già nel periodo 15/18 con lo scopo di bloccare l’eventuale invasionedelle truppe tedesche provenienti dalla Svizzera. Non avvenne niente di tutto questo, non si sparò un colpo ma l’immane lavoro compiuto dalle “maestranze” del posto è rimasto a testimonianza storica. Eccoil legame fra le due date che giustifica il titolo di queste righe. Riandando al 25 u.s. mi sembra opportuno evidenziarne la positività: questo giorno, ormai un simbolo, da sempre esaltato,bistrattato, malinteso, politicamente strumentalizzato negativamente e/o positivamente è costante motivo di un diluvio di pagine.
Giovedì 26 aprile, secondo il programma stilato con la direzione delle Scuole Medie Dante Alighieri di Legnano dove abbiamo trovato una porta aperta grazie alla disponibilità del Dirigente Scolastico Dott. Giorgio Ciccarelli, un gruppetto di alpini ha accompagnato una cinquantina di ragazze e ragazzi delle 3° classi medie a visitare le fortificazioni della linea Cadorna in località Viggiù. E’ stato il coronamento di un percorso iniziato con delle ricerche effettuate dagli studenti, spronati e coadiuvati dalle insegnanti alle quali va il nostro più sentito ringraziamentoper avere coinvolto in maniera così partecipata i ragazzi, sulle difficili condizioni di vita dei soldati nel corso del primo conflitto mondiale, lavori che abbiamo avuto modo di apprezzare durante gli incontri tenuti nel mese di aprile nelle rispettive classi.
Rientrato dall’Adunata nazionale di Trento alquanto umidiccio in verità a causa del maltempo scatenatosi nelle ultime ore della serata di domenica durante il passaggio della stecca e prima della partenza per tornare a casa, una notizia letta in internet ripresa dal sito “LA VOCE DEL TRENTINO” mi ha scaldato l’animo e messo di buon umore. La riporto integralmente: “Tre veicoli privi di targa, con più persone a bordo e in assenza di copertura assicurativa sono stati sequestrati, in attesa di confisca.I conducenti sono stati sanzionati con importi da 422 a 1.695 euro”. Un applauso ai vigili di Trento che finalmente hanno applicato quanto da tempoauspicato dai nostri vertici associativi e dalla stragrande maggioranza degli alpini che sono stanchi di vedere simili pagliacciate che tra l’altro costituiscono un grave pericolo per l’incolumità per i partecipanti all’Adunata. Il mio auspicio è che queste prese di posizione e le conseguenze alle quali vanno incontro quanti si ostinano a volersi pavoneggiare in questo modo vengano finalmente pubblicizzate sulla nostra stampa sezionale e nazionale affinché vengano banditi definitivamente dalle nostre manifestazioni.
Su proposta del mio Tenente di naia, ora consigliere del Gruppo di Lavena Ponte Tresa della Sezione di Luino, venerdì 5 maggio sono stato invitato a proporre due incontri con gli studenti delle classi di 3° della locale scuola media. Nelle settimane precedenti l’incontro avevo coordinato l’intervento con la Vicepreside Prof. Anna Maria Marini alla quale avevo presentato il programma dell’incontro accordandoci per quanto riguardava data e orari e che mi ha spianato la strada per le questioni burocratiche. La mattina dell’incontro mi sono ritrovato all’esterno della scuola con il mio Tenente Flavio Prestint ed altri alpini del suo Gruppo capitanati dall’ex capogruppo storico, ilVecio Lorenzo Morandi che ha voluto essere presente all’incontro accompagnato da i soci Pino Canton e dal Consigliere sezionale Giancarlo Bonato.All’ingresso siamo stati accolti da Luca, figlio di Lorenzo che presta la sua opera nella scuola e che ricopre anche la carica di Presidente onorario degli amici degli alpini del gruppo e che ci ha accompagnati nelle aule dove eravamo attesi dagli studenti con i quali abbiamo avuto due incontri di circa un’ora l’uno.
Naturalmente il benvenuto è indirizzato a tutti gli alpini ed amici componenti dei due nuovi Gruppi della nostra Sezione inaugurati lo scorso mese di aprile a solo una settimana di distanza l’uno dall’altro. Infatti è stata una settimana abbastanza impegnativa dal momento che domenica 8 aprile è nato ufficialmente il nuovo gruppo di Lentate sul Seveso e il sabato successivo, il giorno 14 ha avuto il suo battesimo associativo l’ultimo nato, quello di Agrate Brianza. Entrambe le manifestazioni sono state la dimostrazione della vitalità associativa che, come ha sottolineato il Presidente Boffi nei suoi discorsi, premia l’attività dell’A.N.A. e il prestigio di cui gode sia per quanto riguarda le Amministrazioni comunali che riconoscono nella presenza degli alpini sul territorio un valore aggiunto per la vita comunitaria, sia per la cittadinanza che vede negli alpini un punto di riferimento in una società che ultimamente fatica a riconoscere e rispettare i valori che sono da sempre alla base della nostra associazione.
L’uscita addestrativa della S.I.A. del mese di aprile prevedeva una esercitazione in falesia con lo scopo di affinare le tecniche di arrampicata, progressione e sicurezza in ambiente montano anche con lo scopo di ripassare le tecniche di assicurazione utili in caso di impiego su terreni impervi. Il luogo designato era la falesia situata in località Montorfano (VB) un bellissimo paesino situato sopra il lago di Mergozzo all’altezza della biforcazione tra la Val d’Ossola e il Verbano direzione Locarno. Una squadra di volontari è partita dal 3P e raccolti per strada gli ultimi due componenti, raggiungeva Baveno dove ci attendeva il nostro coordinatore di P.C. Giovanni che era già arrivato sul posto il giorno precedente e, saliti tutti sul pulmino, abbiamo raggiunto in breve Montorfano dove abbiamo lasciato il mezzo e iniziata la breve salita che ci ha portati alla base della falesia. Subito abbiamo iniziato a turno a salire la parete mettendo in atto le pratiche già apprese precedentemente e rispolverando sotto la guida di Benzi l’utilizzo delle corde, dei nodi e delle procedure necessarie ad operare in assoluta sicurezza. A mezzogiorno ci hanno raggiunto i famigliari che avevano approfittato della giornata, malgrado tutto clemente, per una piccola escursione ed insieme abbiamo consumato il rancio al sacco sempre in un clima di piacevole amicizia. Al termine, dopo che alcuni hanno ritenuto di smaltire il pranzo (????) con un’ultima salita, abbiamo recuperato le corde, rimesso in ordine i materiali e fatto ritorno al paesino da dove, dopo i saluti a chi restava, abbiamo fatto ritorno alla base.
Dalla serata di venerdì 16 a quella di domenica 18 marzo, organizzato dal CCV (Comitato di Coordinamento delle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile della Città Metropolitana di Milano) si è svolta presso l’Idroscalo di Milano in zona Peschiera Borromeo, nell’area adiacente la sede del Comitato, una gigantesca esercitazione riservata ai volontari di tutte le strutture iscritte all’Albo Regionale del Volontariato di P.C. E’ stata una esperienza impegnativa che ha visto la partecipazione di quasi 700 volontari provenienti da tutta la Provincia milanese ed iscritti alle associazioni di volontariato comunali, regionali e naturalmente gli alpini. Lo scopo dell’esercitazione era quello di testare i tempi di allertamento, il raggiungimento della zona di operazioni e l’operatività sul campo utilizzando gli strumenti e le attrezzature a disposizione, il tutto con l’obiettivo principale primario della sicurezza primaria degli operatori.
Domenica 18 marzo 2018 è stata la festa del nostro gruppo. Una bella festa a dimostrazione di un nuovo slancio dopo le “pause emotive” degli ultimi mesi. Il tempo non è stato esaltante ma ci è stato risparmiato il diluvio che sembrava prepararsi. Già alle 9,30 per l’alzabandiera i segnali positivi erano avvertibili. Le note del corpo bandistico diretto dal nuovo maestro che eseguivano l’inno di Mameli provocavano la prima emozione. Presenti alla cerimonia un buon numero di alpini ( 24 del nostro gruppo oltre ad alcuni alpini dei gruppi di Arconate e Legnano con i loro gagliardetti ) circondati da autorità e rappresentanti delle istituzioni ma mi sembra di poter dire soprattutto amici degli alpini; mi riferisco al vicesindaco, ai due assessori, ai due consiglieri comunali, al comandante dei carabinieri, della polizia locale, ai rappresentanti l’associazione del fante con il loro vessillo, al bravissimo trombettiere e al suo accompagnatore entrambi bersaglieri di Lonate Pozzolo e a chiusura un buon numero di persone tutte sicuramente vicine al nostro gruppo.
A metà mese di marzo, su invito della Direzione Didattica delle Scuole Dante Alighieri di Legnano, i due eterni ripetenti Franco e Pio hanno avuto una serie di incontri con gli studenti delle terze classi medie con lo scopo di illustrare la vita vissuta dai nostri nonni nell’inferno delle trincee nel corso del primo conflitto mondiale. Questi incontri sono il preludio all’uscita didattica in programma per il prossimo mese di aprile quando, insieme ai ragazzi, andremo a visitare fisicamente le postazioni della Linea Cadorna nel territorio di Viggiù e sono serviti quindi ad illustrare i manufatti che vedremo insieme, uniti anche a una visione in chiave storico – sociale dell’epopea che ha visto una generazione di giovani, a volte mai usciti dal contesto del proprio paese, confrontarsi e vivere per lunghi mesi a contatto di altri giovani come loro provenienti daregioni diverse e, a volte, mai nemmeno sentite nominare. Appena arrivati il primo giorno “di scuola” siamo stati accolti dal Dirigente scolastico, il dott. Giorgio Ciccarelli che con la sua simpatia ci ha immediatamente fatto sentire a nostro agio prima di affidarci alle cure della Prof.ssa Daniela Etiopia che in tutti questi mesi aveva pazientemente coordinato i nostri incontri con le varie classi e la futura trasferta.
Domenica 4 marzo si è tenuta l’annuale Assemblea generale della Sezione di Milano presso l’Istituto Leone XIII preceduta dal ritrovo degli alpini partecipanti davanti al Monumento all’Alpino posto di fronte all’istituto. E’ stata una cerimonia semplice ma sentita che ha visto la deposizione di una corona di alloro alla memoria degli alpini Caduti ed un brevissimo intervento del Presidente Boffi che ha sottolineato il fatto che questo atto costituisce il primo evento della grande avventura che culminerà con l’Adunata nazionale del 2019 che si terrà nella nostra città. Entrati nell’istituto ed espletate le formalità di registrazione, abbiamo preso posto nella grande sala dove sono iniziati i lavori preceduti dalle nomine richieste dal regolamento e dal saluto alla Bandiera. Il Presidente ha presentato la sua relazione morale (che leggeremo integralmente su Veci e Bocia) e ha presentato all’Assemblea la proposta di richiedere al Consiglio Direttivo Nazionale la possibilità di posticipare le prossime elezioni riguardanti il rinnovo del Presidente stesso e del Consiglio a dopo l’Adunata di maggio 2019 in modo di poter dare continuità all’opera di organizzazione dell’evento che in caso di cambio al vertice delle cariche potrebbe subire gravi contraccolpi.
Anche quest’anno la nostra Sezione in collaborazione con il nucleo di Protezione Civile offre ai ragazzi e alle ragazze desiderosi di provare una esperienza comunitaria in stile “alpino” la possibilità di partecipare a un periodo dal 6 al 8 luglio presso la struttura di Cesano Maderno con il programma che verrà presentato a maggio ma che probabilmente ricalcherà quello dell’anno scorso con escursioni, piccoli corsi di Pronto Soccorso, montaggio tende, gare di tiro con armi naturalmente non vere, e soprattutto in compagnia di loro coetanei normalmente estranei alla cerchia dei propri amici, così come succedeva quando si andava a naia. La novità di quest’anno è rappresentata dall’escursione in montagna che si terrà a settembre e che quest’anno durerà due giorni per riprendere il rapporto di amicizia instaurato a luglio. Per il nostro Gruppo il referente è Franco Maggioni al quale si possono chiedere le informazioni necessarie chiamando il n. 347-5371644 oppure venendo in sede nei giorni di apertura. E’ anche possibile iscriversi direttamente sul sito al seguente link:https://www.scuolaanamilano.it/iscrizioni/
Fedeli al programma della Squadra, un manipolo di volontari della S.I.A. domenica 11 marzo si è svegliato all’alba (mannaggia Giovanni ma ‘sti orari sono proprio tassativi ??) per partecipare all’esercitazione prevista in Val Vannino con il raggiungimento del Rifugio Myriam e la ricerca di dispersi sotto manto nevoso. Lungo tutto il tragitto il tempo non concedeva nessuna speranza su un impossibile miglioramento anche se questo non ci impensieriva più di tanto, infatti se si deve essere addestrati ad intervenire in caso di calamità, il fattore meteorologico passa in secondo piano e così all’alba delle 8,30 arrivavamo in località Canza in Val Formazza da dove partiva il sentiero che avremmo dovuto percorrere per arrivare alla nostra mèta. Inforcate le ciaspole ci incamminavamo quindi nel bosco sotto una nevicata che diventava sempre più fitta e che rendeva il paesaggio molto caratteristico anche se qualche dubbio iniziava ad insinuarsi in noi in quanto il controllo del manto nevoso presentava l’accumulo di uno strato di neve pesante su quello già esistente con il pericolo di movimenti pericolosi evidenziati da un paio di piccoli smottamenti lungo i pendii che abbiamo dovuto aggirare sul percorso.
Domenica 18 febbraio l’uscita mensile della S.I.A. si è svolta in Val Varrone, alta Valsassina con destinazione il Rifugio Casera Vecchia lungo un percorso abbastanza lungo di circa una decina di Km. e con un dislivello di circa 1.000 mt. Il ritrovo era fissato a Ballabio dove ci siamo trasferiti tutti sul mezzo della P.C. ed abbiamo raggiunto la zona industriale di Premana dove abbiamo avuto la sgradita sorpresa di trovare chiuso l’accesso alla vallee siamo stati costretti a salire al paese da dove abbiamo imboccato un sentiero in discesa (purtroppo) che ci ha fatto ricongiungere a quello originale. Eravamo in 7 temerari accompagnati dalla piacevole presenza delle due donzelle Virginia e Paola che hanno dato un tocco di grazia alla bruttura dei soliti partecipanti che comunque, complice la bella giornata e un sole che scaldava le ossa, almeno nei tratti aperti, prima di mezzogiorno hanno raggiunto il Rifugio accampandosi in quello oramai diventato “il nostro posto” dove i primi due arrivati avevano già provveduto a nascondere sotto l’alta coltre nevosa un sacchetto contenente un ARTVA, l’apparecchio indispensabile ed obbligatorio per quanti frequentano la montagna in condizioni di innevamento e che consente di ritrovare i dispersi travolti da valanga.
Come molti di noi già sapranno uno dei centri operativi della Colonna Mobile di Protezione civile della Regione Lombardia è stanziata presso la struttura del 3P a Cesano Maderno ed è gestita dall’Associazione Nazionale Alpini. Questa struttura con tutte le sue componenti di attrezzature, mezzi, strutture e materiali abbisogna di una costante manutenzione al fine di essere sempre pronta e disponibile in caso di calamità, per questo motivo i volontari delle varie Sezioni A.N.A. a turno prestano la loro opera affinché ciò sia possibile. E così sabato 24 febbraio, mentre in diverse città d’Italia gruppi di facinorosi e teppisti con la scusa di ideologie politiche si dilettavano a insultare e picchiare i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, una ventina di volontari dell’unità di P.C. della nostra Sezione si è data appuntamento al fine di ottemperare a questa incombenza e, suddivisi in squadre, hanno impiegato la giornata chi nel controllo e messa a punto degli automezzi, dai camion alle vetture, alle turbine spalaneve, chi nella realizzazione di un nuovo locale, chi nella catalogazione e controllo delle attrezzature utilizzate in campo idrogeologico dalle pompe, ai raccordi, alle manichette ecc., raggruppandole in settori predisposti per facilitare un eventuale utilizzo in caso di emergenza. Come sempre, coadiuvati dai responsabile, tutto si è svolto all’insegna della sicurezza e con spirito di collaborazione ed amicizia, un’amicizia oramai consolidata in diverse situazioni si di emergenza che di esercitazione che costituisce la base per un buon funzionamento delle squadre. Terminato il lavoro ci siamo riuniti presso la mensa della base dove abbiamo consumato il “rancio” (anche se questo termine è limitativo) e nel pomeriggio, sistemati e riposti gli attrezzi di lavoro, ci siamo dati appuntamento alla prossima occasione.
… ma veramentequattro per raccontare agli assenti di domenica 18 u.s. che si sono persi qualcosa di veramente bello: il pomeriggio trascorso con i componenti il coro“Voci del Rosa” di Busto Arsizio. Prima per rinnovare l’appuntamento ormai collaudato da diversi anni con gli ospiti della Casa Famiglia “Don Giuliani”del nostro paese, secondo, a seguire, per l’incontroconviviale presso la nostra sede. In verità l’affluenza dei soci presso l’istituto Mantovani è stata superiore alle altre voltema … si può sempre migliorare …Quest’anno, quale segno dei tempi che passano, il veterano coroalpino di Magenta che ci accompagnò tanti anni in questo incontro, passò la “stecca”, purtroppo per cessata attività, a quello di Busto Arsizio. Sono certo che un qualcosina faceva capolino dentro, nel profondo degli ex coristi magentini presenti all’esecuzione: è stata graditissima la loro presenza quasi a condividere ancora una volta i bei momenti trascorsi con gli ospiti della casa econ noi, amici da sempre, del San Vittore Olona. Dell’esecuzione del coro che dire?è fuori discussione che li aspettiamo per il prossimo appuntamento quale dimostrazione della sintonia ( …. eh già si parla di musica, di canto e la parola ci sta ) che si è immediatamente creata per l’ammirata interpretazione delle cante proposte assieme al momento chiamiamolo pure goliardicoche si venne a creare da subito in sede.
Il rischio l’abbiamo corso. E anche grosso. Facciamo un piccolo riassunto. Alla assemblea annuale del 1 Dicembre 2017 all’ordine del giorno c’era, tra l’altro, la votazione per il capogruppo. In quella occasione il nostro capogruppo uscente Morlacchi Angelo invitava a trovare il sostituto spiegando le motivazioni ( più che giustificate ) che lo consigliavano a prendersi una pausa. Per regolamento A.N.A. ogni gruppo deve avere un capogruppo scelto tassativamente fra i soci che hanno svolto il servizio militare negli alpini. Senza capogruppo il gruppo, dopo un periodo breve di gestione di un commissario nominato dalla Sezione, viene sciolto. In quella data e spiegato ai soci presenti quanto sopra scritto, si decise di prorogare fino al 2 febbraio 2018 il capogruppo uscente convinti che in questi tre mesi qualche volontario alpino si sarebbe fatto avanti per evitare lo scioglimento del gruppo. L’attesa è stata premiata. In sostituzione di Morlacchi Angelo il nuovo capogruppo è Angelo Morlacchi che, grazie alla sua disponibilità ( o meglio generosità) ed attaccamento al gruppo, d’ora in avanti è, per il sottoscritto, l’Angelo custode…….
Due sono gli eventi organizzati dal gruppo in questo mese di Febbraio. Ne diamo brevi notizie soprattutto perché per entrambisi è verificata una novità rispetto alle stesse iniziative attuate precedentemente.La prima è la esibizione del coro presso la Casa Famiglia di San Vittore Olona tenutasi il 18 Febbraio. La novità consiste nel fatto che non è più il coro degli amici di Magenta a cantare ( si è sciolto per il mancato ricambio dei coristi ritiratisi ) ma il coro Voci dal Rosa di Busto Arsizio diretto dal maestro Lino Sementa. Non ci sono nel coro molti alpini ma cantano proprio bene. Il gruppo che più corposo del precedente è stato apprezzato dai numerosi presenti (soci del gruppo, simpatizzanti, familiari e ospiti della casa famiglia). Vario il repertorio di canzoni di estrazione popolare, insomma un bel pomeriggio con seguito serale alla Sede del gruppo come da tradizione con le gambe sotto il tavolo. Il secondo evento riguarda la serata di venerdì 23 Febbraio in cui c’era la opportunità di sentire presso la nostra sede la conferenza tenuta dal nostro socio Luciano Tacchia su “ Milano nel XX° secolo “.
Ebbene si, i nostri alpini pluriripetenti sono ritornati a scuola almeno per un paio di giorni, giusto per non perdere l’abitudine. Scherzi a parte, anche quest’anno su invito delle insegnanti sempre attente e disponibili abbiamo ripetuto l’iniziativa volta a portare la nostra testimonianza sul tema della guerra e soprattutto della vita vissuta dai nostri soldati nel corso della Grande Guerra con particolare riferimento alla trincee costruite sia in territorio pianeggiante che in alta quota sottolineando le condizioni estreme in cui si sono venuti a trovare questi nostri fratelli maggiori un secolo fa. E’ stata come sempre una bella esperienza che non sarebbe stata possibile senza l’interessamento delle insegnanti con le quali esiste oramai un bel rapporto di collaborazione senza il quale tutto sarebbe vano iniziando dallo stimolo che riescono a trasmettere agli studenti che per una mezz’ora hanno seguito il filmato che parlava delle trincee, dell’approvvigionamento delle truppe in alta quota, della realizzazione della Città di Ghiaccio costruita dagli austriaci all’interno del ghiacciaio della Marmolada, delle 52 gallerie del Pasubio, della terribile battaglia dell’Ortigara e della realizzazione della Linea Cadorna.
Sabato 3 febbraio è stato proclamato beato Teresio Olivelli, sottotenente degli alpini ucciso nel campo di sterminio di Flossenburg ed Hersbruck dagli aguzzini nazisti per la sua incessante opera di aiuto e conforto ai compagni di prigionia il 17 gennaio 1945. Inquadrato nel gennaio del 1941 nel 3° Rgt.Art. da Montagna della Julia, dopo il corso di sottufficiale ad Aosta e la scuola di allievi ufficiali di Lucca viene assegnato al 2° Rgt. Art. da Montagna della Brigata Tridentina in partenza per la Russia e chiede, ottenendo, di accompagnare i suoi alpini in quella tragica odissea partecipando anche alla tragica ritirata fino a rientrare fortunosamente in Italia nel marzo del 1943. Successivamente arrestato ed internato nel campo di sterminio di Flossenburg, il 17 gennaio, dopo giorni di agonia, muore a seguito delle percosse subite dai suoi aguzzini che non gli perdonavano di prodigarsi per gli altri detenuti sottoposti alle più feroci umiliazioni. Nel marzo del 1952 viene insignito della Medaglia d’Oro al V.M. alla memoria per la sua opera e, la Congregazione delle cause dei Santi, dopo una approfondita analisi da il suo nullaosta alla Beatificazione autorizzata da Papa Francesco e proclamata il 3 febbraio a Vigevano.
… tale era il titolo della locandina espostadall’Ass. ne culturale“LA ZUPPIERA” di San Vittore Olona che già ringrazio fin d’ora, invitando la comunità ad una serataindetta al fine di … “non dimenticare”. Scontato l’argomento, quel “Pizza”mi incuriosì per cui il giorno 25 u.s. andai: peccatoche il brutto tempo abbia penalizzatal’affluenza dei partecipanti … mettiamolacosì… Aprì l’incontro l’Avv.toGiuseppe Bravin presentando a grandi linee l’argomentoe il conduttore della serata nella persona del Prof. Gigi Marcon: in programma il film-documento di Moshe Zimmerman cheriguardava il viaggio di un sopravissuto dai campi di sterminio. Per sommi capi: il film segue Danny Chanoch nel viaggio più importante della sua vita quello che porta i suoi figli Sagi e Mira da Israele passando per la Lituania, terra d’origine, al suo Olocausto. Imprigionato aDachau fu poi spostato ad Auschwitz e qui restò fino alla sua evacuazione quando dopo la marcia della morte fu trasferito a Mauthausen dove arrivò la liberazione. Queste informazioni le ho attinte oltreal dibattito seguito alla proiezione anche dal curiosare in internet nei giorni seguenti.
Sabato 27 gennaio i volontari del Nucleo di P.C. sezionale hanno risposto alla chiamata riguardante la giornata di lavoro e manutenzione al 3P, il nostro centro operativo di Cesano Maderno. Questi appuntamenti programmatia cadenza bimensile (o quando serve in caso di operatività improvvisa) hanno lo scopo di effettuare un controllo e revisione delle attrezzature in dotazione al nucleo, di verificare lo stato dei mezzi che devono sempre essere disponibili e quindi efficienti, fare pulizia e ordine nel magazzino per evitare di accatastare materiale inutile o obsoleto. Nel caso specifico abbiamo provveduto allo smontaggio delle ultime tensostrutture utilizzate per la nostra giornata di festa dello scorso dicembre e alla completa revisione delle motoseghe e di altre attrezzature che andavano controllate. Alcuni di noi prima del rancio si sono bardati con i dispositivi antinfortunisticie, scesi nel piazzale dove sono stoccati i mezzi e i container della Colonna Mobile, si sono sbizzarriti con le motoseghe a spese dei grossi tronchi accatastati in un’area apposita mettendo in pratica, sotto la guida esperta di Gilberto Sala quanto appreso durante i corsi dedicati a questa specializzazione. E’ stata indubbiamente una cosa molto utile in quanto sono manovre che devono essere “rispolverate” spesso per non cadere nel dimenticatoio con il rischio di commettere errori anche gravi quando si è chiamati ad operare in emergenza.