Associazione Nazionale Alpini -
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Nel penultimo fine settimana di luglio la squadra ha effettuato l’uscita di due giorni in programma che prevedeva un percorso ad anello percorrendo un tratto del famoso sentiero Roma, una delle più classiche ed affascinanti delle escursioni delle Alpi centrali che nella sua versione integrale effettua una traversata da Novate Mezzola a Chiesa in Valmalenco proseguendo da ovest a est e che viene normalmente percorso in circa 5 giornate di cammino usufruendo dei rifugi posti sul tracciato per quanto riguarda il pernottamento e rimanendo sempre in quota. Il nostro programma prevedeva un percorso più ridotto su due giornate anche per riscattare l’esperienza dello scorso anno quando a causa del maltempo i partecipanti hanno dovuto rinunciare e far ritorno a valle sotto l’acqua senza portare a compimento quanto prefissato. Partiti quindi dal 3P a Cesano Maderno siamo arrivati in localitàBagni di Masino a quota 1.172 mt. da dove partiva il sentiero che risalendo la Val Masino e superato il Pian del Fango ci consentiva di giungere al Rifugio Omio posto a 2.100 mt. dove abbiamo potuto tirare un bel respiro in quanto la salita anche a causa della giornata eccessivamente calda è risultata abbastanza pesante.
Nei mesi di febbraio e marzo la squadra della SIA ha effettuato due uscite addestrative in ambiente innevato rispettivamente in Val Varrone, una laterale dell’alta Valsassina e al Rifugio Dondena nella Valle di Champorcher in Valle D’Aosta. Entrambe le uscite avevano lo scopo di addestrarsi a progredire in ambiente alpino, anche alla luce dei recenti interventi di Protezione Civile nei quali siamo stati chiamati ad operare in condizioni di forte innevamento, e con la preoccupazione principale di salvaguardare la nostra incolumità, nonché di impratichirsi nell’utilizzo delle dotazioni individuali e nell’uso degli apparati di soccorso quali pala, sonda e soprattutto l’ARTVA, quell’apparecchio in grado di trasmettere un segnale radio anche sotto uno strato di neve dando modo ai soccorritori di intervenire e recuperare l’infortunato. Naturalmente per poter utilizzare questi strumenti al bisogno è necessario impratichirsi nell’uso ed esercitarsi spesso ad usarli per non farsi cogliere impreparati nell’emergenza, per questo è d’obbligo approfittare del periodo invernale per riprodurre le caratteristiche particolari che si possono trovare nel bisogno approfittando anche dei consigli degli istruttori esperti che portano a conoscenza dei volontari le tecniche da adottare.
Domenica 29 gennaio la Squadra ha effettuato l’uscita addestrativa in Val Vannino, una valle laterale dell’alta Val Formazza nella provincia del Verbano – Cusio – Ossola. L’esercitazione prevedeva la salita con ciaspole e sci da sci alpinismo su terreno innevato dall’abitato di Canza, un paese walser situato a poca distanza dalle celebri cascate del Toce, sino in prossimità del Rifugio Myriam posto a 2.050 mt. di altezza attraverso boschi e sentieri che, pur interessati dalle recenti nevicate, risultavano posti in sicurezza. Come sempre la bella compagnia ha contribuito ad far si che il tempo trascorso in salita non risultasse particolarmente lungo ne’ il percorso pesante e così poco prima di mezzogiorno raggiungevamo la zona interessata e qui, con la neve al ginocchio e godendoci la bellissima, seppur fredda giornata, ci concedevamo uno spuntino al sacco. Al termine ci dedicavamo alla parte dell’esercitazione che prevedeva la ricerca di eventuali dispersi sotto valanga e l’utilizzo delle attrezzature oramai obbligatorie per chiunque frequenta la montagna e cioè la pala, la sonda e soprattutto l’ARTVA, lo strumento indispensabile per la localizzazione di persone sepolte dalla neve.
Domenica 13 novembre i componenti della Squadra si sono ritrovati per la penultima uscita annuale che vedeva in programma un anello ai piedi del Resegone con un itinerario alquanto vario e divertente. Il ritrovo era fissato nel piazzale della funivia dei Piani d’Erna dove abbiamo posteggiato le auto e rivisto con piacere gli amici che avevano aderito all’uscita, capitanati dall’inossidabile Giovanni Frattini che all’alba delle sue 84 primavere ha voluto ancora essere dei nostri, e come sempre la gioia di ritrovarsi preludeva ad una bella giornata. Dopo i saluti di rito ci siamo messi subito in cammino ed attraverso un percorso, almeno per me, nuovo abbiamo raggiunto dopo un paio d’ore la cima del Monte Magnodeno a quota 1.241 mt. dove sorge un bivacco degli alpini del locale Gruppo e dove abbiamo fatto una sosta ristoratrice. A questo punto il gruppo si è diviso e il nostro Vecio è rimasto in compagnia di David dandoci appuntamento per il pomeriggio a valle, mentre il resto della squadra si è rimesso in marcia per completare il programma che prevedeva la salita alla Croce del Fo’ posta a mt. 1.365 percorrendo il sentiero denominato Cresta della Giumenta, un bel percorso attrezzato che si snoda attraverso creste e canalini dai quali si gode un impagabile panorama su tutto il lago sottostante, le montagne all’orizzonte e la mole imponente del Resegone che sempre ci sovrastava.
Domenica 2 ottobre la squadra SIA ha effettuato la prima uscita autunnale che prevedeva l’ascensione al Rifugio Bertacchi e all’annesso Bivacco Giorgio Mazzucchi situati in alta Val S. Giacomo nei pressi del Passo Spluga sul confine con la Svizzera e a monte della stazione sciistica di Madesimo. Questa volta bisogna dire che il tempo non è stato clemente con noi, siamo infatti incappati nell’unica zona pervasa dal maltempo che per tutta la giornata ci ha martellato con nuvole basse, foschia che non permetteva di vedere nulla ed una umidità che rendeva scivolose le pietre dove poggiavano i piedi. Comunque imperterriti ci siamo incamminati dopo avere posteggiato le auto nei pressi del lago artificiale della diga di Montespluga ed in compagnia di alcuni nuovi amici portati dal nuovo affiliato Luca Colli abbiamo raggiunto, non senza difficoltà di orientamento, un bivio in quota dove ci siamo divisi in due squadre: la prima capitanata dal Vecio Frattini si sarebbe diretta direttamente al Rifugio, mentre i secondi avrebbero tentato la salita al Pizzo Spadolazzo.
Nelle domeniche del 28 agosto e dell’11 settembre, come concordato in calendario, la squadra SIA ha effettuato le previste uscite addestrative che prevedevano rispettivamente la commemorazione alla targa Figel al Monte Due Mani e la ferrata della Madonnina sulle Prealpi Orobiche. Alla fine di agosto ci siamo quindi ritrovati per il consueto omaggio in ricordo dell’amico Francesco Figel, caduto nel febbraio del 2012 proprio sulla ferrata del Due Mani, itinerario ripercorso da parte della squadra che si è poi ricongiunta in vetta nei pressi del bivacco dove erano attesi dal resto dei partecipanti che erano risaliti dal sentiero in compagni dei famigliari di Francesco che anche quest’anno hanno voluto essere con noi. All’arrivo dei “ferratisti” è stata letta la Preghiera dell’Alpino e deposto un omaggio floreale alla base della grande croce dove è posta la targa commemorativa. Dopo un frugale rancio al sacco si faceva ritorno alle auto dandosi appuntamento alla prossima uscita che si è svolta due settimane dopo con l’ascesa alla vetta del Monte Coren al termine della ferrata della Madonnina, un classico della nostra squadra ma che quest’anno ha visto percorrerla per la prima volta da alcuni membri della SIA che si sono detti entusiasti dell’esperienza pur con il rammarico dell’esiguità del numero a causa di eventi improrogabili. Ma come mi diceva un Vecio “tanto la montagna è sempre là e non si muove…” Sarà per la prossima volta.
Domenica 10 aprile la Squadra si è recata nel Verbano, precisamente sulla falesia di Montorfano a Mergozzo, per effettuare l’esercitazione prevista che riguardava il ripasso delle tecniche di arrampicata, progressione e discesa in sicurezza su terreno impervio. Erano presenti 8 componenti della squadra che si sono sbizzarriti per oltre 6 ore sulle pareti attrezzate in condizioni di sicurezza, afinando e mettendo in pratica quanto studiato “a terra” nelle esercitazioni precedenti. E’ stata anche l’occasione di ripassare i vari sistemi previsti per assicurare gli operatori di P.C. che sono chiamati a prestare soccorso su scarpate, crinali esposti e situazioni che richiedono una assicurazione da parte di altri volontari preposti.
L’esercitazione mensile di Protezione Civile ha visto la nostra squadra presso la polveriera di Solaro, ospiti dei volontari del Parco delle Groane. All’arrivo siamo stati accolti dal responsabile dei volontari che ci ha immediatamente affidati alle due guide che ci hanno accompagnato all’interno dell’area della ex polveriera rimasta attiva sino alla fine degli anni ’80 ed ora adibita a sede dei volontari che effettuano visite guidate in quella che era uno dei principali depositi di munizioni del nord Italia. Naturalmente abbiamo approfittato dell’occasione per prendere accordi riguardo il progetto del Campo Scuola in programma a luglio e riservato ai ragazzi e ragazze adolescenti che per tre giorni proveranno l’esperienza della convivenza presso la nostra struttura del 3P e abbiamo buone possibilità di poter far vivere la nostra esperienza a questi bocia. La mattinata è proseguita con la dimostrazione dell’utilizzo dei mezzi e delle attrezzature a disposizione ai volontari addetti al nucleo antincendio boschivo e alle motopompe utilizzate nelle emergenze idrogeologiche.
Domenica 20 dicembre la S.I.A. ha effettuato la sua ultima uscita annuale e come sempre a dicembre l’appuntamento era presso il Rifugio Piazza sul Monte S. Martino che domina Lecco ed offre una vista panoramica sulla cittadina, sul lago e le montagne della Valsassina. Ritrovati presso la chiesetta di Rancio e lasciate le auto, ci siamo incamminati sul sentiero che porta al Rifugio facendo una breve sosta presso la Cappelletta votiva posta a circa metà strada a strapiombo sull’abitato da dove si gode una bella visuale sul gruppo del Resegone, del Magnodeno, del Due Mani spaziando sino ad individuare i grattacieli milanesi all’orizzonte. Giunti alla mèta e dopo un doveroso spuntino, mentre gli amici alpini del Gruppo di Laorca, gestori del Rifugio, preparavano la nostra saletta, ci siamo recati come consuetudine nella chiesetta adiacente la struttura per rendere omaggio ai nostri soci “andati avanti” e recitato la Preghiera dell’Alpino dopo che il mitico Giovanni Frattini aveva dato lettura dei loro nomi.
Domenica 15 novembre la squadra della SIA si è data appuntamento alla stazione di partenza dei Piani d’Erna sopra Lecco per l’esercitazione mensile che in questo caso prevedeva il giro ad anello del Resegone con ascesa alla vetta. E’ stata una escursione abbastanza impegnativa almeno per quanto riguarda il tracciato di una quindicina di Km. e con un dislivello di oltre 1.200 mt. che ha ci ha visto raggiungere la quota massima di 1.860 mt. del Rifugio Azzoni posto poco sotto la croce di vetta percorrendo il sentiero n. 1 che saliva dal piazzale di partenza della funivia passando per il Rifugio Stoppani. E’ stata comunque una gran bella giornata passata in buona compagnia il che ha contribuito ad alleviare la fatica della salita facendoci godere di un panorama particolare in quanto sembrava di galleggiare tra le nuvole che, a bassa quota, avvolgevano tutta la pianura. All’andata abbiamo fatto una deviazione verso la stazione di arrivo della funivia e in quel punto ci siamo divisi a malincuore dal Vecio Giovanni che, reduce da un intervento, ha preferito non rischiare in questa prima uscita, mentre il resto del gruppo formato da altri 8 elementi ha proseguito per la vetta raggiunta alla spicciolata, ma alla fine da tutti. Il ritorno è stato effettuato dal sentiero n. 7 che, lasciato il bivio per Morterone, ci ha portati al Passo del Giuff consentendoci di far ritorno nuovamente, dopo circa due ore di marcia, alla stazione di arrivo della funivia da dove abbiamo poi affrontato l’ultimo tratto di discesa che ci ha alla fine riportati al piazzale a valle mentre oramai il sole tramontava e le ombre della sera coprivano il posteggio. E dopo l’ultimo giusto momento conviviale, abbiamo fatto rientro alla base. Alla prossima !
Era il febbraio del 2002 quando, nel corso dell’esercitazione mensile della S.I.A. sulla ferrata del Monte Due Mani nel lecchese,l’Alpino Francesco Figel Capogruppo di Arconate, periva in un tragico incidente sulle montagne che tanto amava. Lo scorso 11 ottobre, a distanza di 13 anni, la squadra è tornata ufficialmente a percorrere quello che è stato l’ultimo sentiero percorso dal nostro amico e lo ha fatto anche nel suo ricordo in una giornata più primaverile che autunnale tanto da attirare numerosi escursionisti che a volte “facevano coda” sui tratti attrezzati.E’ stata una bella giornata nel corso della quale abbiamo potuto anche mettere in pratica alcune tecniche di sosta in parete e, con l’aiuto di tutti, tutti siamo arrivati in vetta chi compiendo l’intero percorso e chi, come il sottoscritto ha preferito saltare i tratti più ostici usufruendo del ripido sentiero che costeggiava la ferrata.
Domenica 6 settembre si è ripetuto l’annuale pellegrinaggio dei Soci della S.I.A. al bivacco sulla vetta del Monte Due Mani, rilievo situato tra Grigna e Resegone, dove è posta la targa in ricordo del nostro socio ed amico Francesco Figel caduto proprio sul Due mani nel 2002 nel corso di una uscita addestrativa della Squadra. Erano presenti due figli di Francesco che con un amico hanno condiviso con noi questa giornata dedicata al loro papà ed insieme a loro, raggiunta la vetta, ci siamo fermati in un attimo di raccoglimento al termine del quale ho recitato la Preghiera dell’Alpino per Francesco e per tutti i nostri amici che ci hanno lasciato a causa dell’amore della montagna ma che non dimentichiamo e che ogni anno vogliamo ricordare. La settimana prima altri soci della Squadra si erano recati in Grigna per una analoga cerimonia questa volta dedicata all’omaggio e al ricordo di Giorgio Mazzucchi figlio dell’alpino Franco che in sua memoria ha voluto fondare la nostra squadra e dedicarsi alla prevenzione degli incidenti in montagna e al volontariato.
L'estate della SIA - Valsassina e 5° Alpini (Settembre 2015)
L’ESTATE DELLA S.I.A. VAL SASSINA E 5° ALPINI
Anche durante il periodo estivo i volontari della S.I.A. non hanno oziato e, rispettando il programma addestrativo hanno effettuato due uscite: la prima il 28 giugno ai Piani di Bobbio sopra Barzio perla prevista salita alla ferrata Pesciola, una delle più impegnative delle nostre Prealpi ed infatti alla fine solo il nostro Giovanni è riuscito ad arrivare in vetta rispettando la tabella di marcia, mentre il sottoscritto ha dovuto abbandonare dopo l’attacco per problemi fisici. E’ stato comunque un buon allenamento anche in previsione di quello che ci aspettava a fine luglio e precisamente i giorni 25 e 26 quando l’intera squadra è andata in trasferta in alta Valfurva per rendere omaggio al Rifugio che per antonomasia rappresenta il nostro Corpo: il Quinto Alpini.
Domenica 12 aprile un manipolo di volontari della S.I.A. si sono dati appuntamento a Rancio, sopra Lecco, per l’esercitazione mensile che prevedeva un addestramento in parete presso la falesia alle pendici del monte S. Martino lungo il sentiero che porta al Rifugio Piazza. Dopo i convenevoli, ci siamo subito incamminati precedendo un folto gruppo di ragazzi e ragazze del CAI che avevano la stessa nostra destinazione nell’ambito del loro programma di insegnamento riguardo la progressione in parete e siamo quindi giunti in anticipo alla falesia dove il nostro Giovanni ha incontrato un vecchio amico super attrezzato con il quale ha rivissuto i tempi della naia. Giusto il tempo di attrezzare la salita e siamo stati raggiunti dalla marea del CAI, la cui istruttrice ha iniziato immediatamente ad illustrare le tecniche di sicurezza, decidevamo quindi di lasciare a loro, ben più numerosi, tutta la zona comprendente diverse vie di salita e ci spostavamo più a ovest e precisamente all’inizio del sentiero attrezzato. Tolti nuovamente tutti i nostri “ferri” si procedeva ad attrezzare nuovamente la parete ed a turno, sotto lo sguardo vigile di Giovanni, abbiamo effettuato diverse salite tutte comunque improntate al fattore sicurezza e a tutte le tecniche necessarie a salire e discendere riducendo al minimo il fattore rischio perché in montagna la prima regola è quella di divertirsi senza rischiare inutilmente. Questa regola purtroppo sembra non essere recepita da tutti infatti, mentre facevamo la nostra lezione, abbiamo lasciato spazio ad alcune coppie che salivano senza nessuna protezione, neppure un cordino che avrebbe potuto frenare una eventuale caduta che pur non avvenendo ad una altezza vertiginosa, poteva provocare seri danni, fortunatamente in un paio di occasioni uno dei due ha dato forfait rinunciando alla salita: saggia decisione. Un ringraziamento sentito va al nostro caposquadra che ha avuto la pazienza di starci a spiegare i vari nodi, le tecniche di assicurazione ed autoassicurazione, il recupero e la messa in sicurezza durante la sosta in parete, cose queste che torneranno certamente utili sia in montagna che in eventuali interventi di Protezione Civile dove potremmo essere chiamati ad assicurare il volontario che opera in ambiente difficoltoso.
Domenica 22 febbraio la Squadra si è recata in valle D’Aosta e precisamente nella valle di Champorcher per effettuare una salita al Dondena. La giornata, iniziata veramente male con una pioggia incessante fino all’uscita dell’autostrada, e da neve una volta arrivati a Champorcher, ci ha comunque regalato dopo circa un’ora di salita, la bella sorpresa di una giornata splendida con un sole a volte troppo invadente e un panorama unico. Salivamo infatti nel bosco tra muri di neve fresca e l’unico neo è stato quello di dover cambiare l’itinerario originale in quanto il sentiero del Re, che avremmo dovuto percorrere, era troppo pericoloso per via dell’accumulo di neve fresca ed al pericolo evidente di valanghe. Optavamo quindi per la salita a bordo pista che ci portava comunque in quota dove finalmente potevamo attraversare la valle e riportarci sul versante originario in condizioni comunque di sicurezza anche se a quel punto la salita si è fatta davvero dura, specie per il sottoscritto, tanto da farci decidere (erano già le 12,30) di interrompere la salita e di fermarci presso una baita per consumare il rancio rigorosamente al sacco.
Domenica 25 gennaio i componenti della Squadra hanno effettuato l’uscita mensile che prevedeva una esercitazione di progressione in ambiente innevato con partenza dall’Alpe Devero in Val Formazza. Il clima di gioia derivante dall’affiatamento tra noi ci ha accompagnato durante il viaggio iniziato all’alba regalandoci un bellissimo panorama del Lago Maggiore visto dall’Alto Vergante ed in un paio d’ore siamo arrivati sul posto accolti da un violentissimo e freddo vento che ci ha tenuto, nostro malgrado, compagnia per tutta la giornata. Purtroppo l’ascensione alla Corona dei Troggi, mèta originariamente in programma, è stata accantonata in quanto il bollettino delle valangheprevedeva un grado di pericolosità di 4 su 5 ed è stato quindi deciso di salire in vetta al Monte Cazzola su un percorso che non prevedeva pericoli, su un terreno che presentava un grado di sicurezza accettabile. La salita nella zona del bosco è stata abbastanza “tranquilla” protetti come eravamo dagli alberi dove il vento faticava ad entrare, mentre passati i 2.000 mt. e terminata la vegetazione che ci proteggeva ci siamo trovati in balìa di un vento fortissimo che a volte impediva persino di camminare e costringeva a girare la schiena alle raffiche prima di proseguire.
Nel corso della riunione della P.C. è emerso un fatto che si riallacciava al mio intervento fatto la sera prima in occasione dell’assemblea Annuale del nostro Gruppo a San Vittore O. quando invitavo i numerosi bocia (rispetto a me) presenti ad unirsi alle uscite che la S.I.A. effettua mensilmente. Ebbene quella che fino allora avevamo erroneamente interpretata era la partecipazione alle uscite SIA di persone non iscritte alla squadra stessa e alla P.C. sezionale, infatti è stato chiarito che in virtù del regolamento possono partecipare con relativa copertura assicurativa tutti i soci (alpini ed aggregati) in regola con l’iscrizione alla sezione di Milano. A questo punto l’invito a partecipare alle nostre uscite e a tornare a fare quello che fanno gli alpini, cioè andare in montagna, è esteso a tutti quanti e il mio augurio è di avere nuova compagnia nelle uscite in quota sia tra i soci del mio Gruppo che di quelli dei Gruppi vicini con i quali auspico una collaborazione. Zaino in spalla quindi e chiunque senta il desiderio di inforcare nuovamente gli scarponi, non esiti a mettersi in contatto con il sottoscritto.
Questo novembre sarà ricordato come uno dei più piovosi e purtroppo le catastrofi che hanno colpito diverse Regioni italiane a cominciare dalla Liguria saranno un monito perenne alla stupidità ed ingordigia umana che ha sacrificato al profitto la sicurezza di molte aree che porteranno per sempre i segni della furia della natura che a tutto ciò ha aggiunto una violenza e una quantità di precipitazioni fuori da ogni regola. In questo scenario domenica 9 novembre una decina di temerari della S.I.A., non ancora allertati per gli interventi di P.C., hanno tenuto fede al programma addestrativo che prevedeva per quel giorno l’ascensione al bivacco degli Alpini posto sul Monte Magnodeno la montagna posta esattamente tra il lago di Lecco e il Resegone, tanto da confondersi con le cime frastagliate di quest’ultimo se la si guarda dall’abitato di Lecco.
Domenica 31 agosto i componenti della S.I.A. si sono ritrovati a Ballabio, all’imbocco della Valsassina, da dove si sono suddivise due squadre che sono poi partite per deporre un mazzo di stelle alpine sulle targhe che ricordano i nostri amici scomparsi in montagna: Giorgio Mazzucchi caduto in Grigna e figlio di Franco il fondatore della squadra e Francesco Figel che ci ha lasciati nel 2002 sul Monte Due Mani. Un buon numero dei presenti si è diretto verso Morterone dove,tramite il sentiero n. 537, hanno raggiunto il bivacco posto sulla cima del Due Mani dove alla base della Croce è posta la targa che ricorda Francesco e deponendo l’omaggio floreale come ben documentato dalle fotografie, mentre il sottoscritto, accompagnato dal bocia Andrea, da Giovanni e Davide è salito al Pian dei Resinelli dove, lasciati i mezzi, abbiamo imboccato il sentiero delle Foppe con destinazione il Rifugio Rosalba.
Il Pellegrinaggio Nazionale in Adamello giunto quest’anno alla sua 51° edizione e dedicato alla memoria dei Caduti in guerra, di qualsiasi schieramento o Nazione, per la prima volta nella sua storia recente, da quando cioè ha assunto importanza nazionale, è stato sospeso per questioni di sicurezza. Infatti a causa del maltempo che in questo mese di luglio ha riportato indietro (o avanti) di alcuni mesi il termometro e le condizioni meteo hanno convinto nella notte di venerdì 25 luglio gli organizzatori a far rientrare i partecipanti delle varie colonne che dal versante trentino e camuno, dopo aver passato la notte ai Rifugi Carrè Alto, Mandrone e Val di Fumo stavano raggiungendo il Passo della Lobbia dove, presso l’altare del Papa doveva celebrarsi la S. Messa. A tutte le colonne è stato quindi imposto di fermarsi e nessuno è stato autorizzato a proseguire la marcia per raggiungere la
Il programma annuale della S.I.A. prevedeva per domenica 23 giugno l’escursione in alta Val Brembana con partenza dal Passo di Zambla Alta e l’esecuzione della ferrata del Monte Alben inaugurata lo scorso anno e dedicata alla memoria di Pierangelo Maurizio prematuramente scomparso sull’Everest. Purtroppo le condizioni meteo non ci hanno permesso di rispettare il programma e il sottoscritto, partito in moto, arrivato a Ponte Nossa ha dovuto chiedere aiuto agli amici di Ceriano Laghetto che mi hanno caricato in auto a fondo valle da dove siamo poi saliti al Passo dove erano ad attenderci gli altri Soci con i quali abbiamo fatto il punto della situazione e, constatando l’instabilità del tempo, decidevamo di cambiare programma puntando sulla Valle del Riso sul versante opposto a quello previsto inizialmente.
Domenica 9 marzo sei componenti della Squadra si sono ritrovati a Clusone in Val Seriana per la programmata uscita addestrativa con ascensioneal Pizzo Formico (mt. 1.636) gratificati da una bellissima giornata con cielo terso e nemmeno una nuvola a rovinare l’escursione. Lasciate le auto al termine della strada sterrata ci siamo subito incamminati nel bosco incontrando immediatamente gli effetti delle abbondanti nevicate dei giorni precedenti, si notavano infatti diversi strati sovrapposti che in totale superavano anche il metro e mezzo.
Il programma della Squadra SIA prevedeva per domenica 2 febbraio un’uscita addestrativa in ambiente montano in alta Valsassina ma le avverse condizioni meteo aggiunte all’elevato pericolo di valanghe e slavine causato dall’abbondanza di neve caduta in poco tempo, ci hanno convinti a modificare quanto programmato decidendo di ripiegare al 3P di Cesano Maderno sede logistica della nostra P.C. Sezionale. All’arrivo per scaldarci vista la mancanza di riscaldamento, ci siamo dedicati allo smontaggio dei tendoni utilizzati lo scorso mese ed ancora piazzati, e di seguito ci siamo recati presso la palestra di arrampicata artificiale che abbiamo recentemente ultimato e che viene utilizzata per esercitarsi al coperto.
Domenica 12 gennaio la S.I.A. ha effettuato la prima uscita dell’anno nuovo recandosi all’Alpe Devero in alta Val Formazza, ambiente di rara bellezza con un paesaggio da favola reso ancora più suggestivo dalla splendida giornata di sole. Il ritrovo per il sottoscritto era all’uscita dell’autostrada a Legnano e puntuale il pulmino della P.C. è arrivato carico degli amici che sono stati compagni della bella escursione ed in breve tra una battuta e l’altra ci siamo ritrovati a salire le rampe che portavano ai 1630 mt. del posteggio dell’alpe dove già erano presenti in buon numero diversi sciatori ed escursionisti attirati dalla bella giornata.
… e fu così che un gruppetto di amici della squadra la mattina del 1/12/2013 si diede appuntamento in quel di Laorca nei pressi di Lecco. Magnifici i colori dell’alba, dei primi raggi del sole che sfioravano le cime del Resegone piene di neve; era freddo però si era certi che la giornata sarebbe stata splendida, una di quelle che si ricorderanno anche dopo tanti anni. Eravamo in pochi però felici di ritrovarsi ancora una volta come avviene ormai da tanti anni: purtroppo gli impegni di ognuno talvolta ci costringono a disertare questi appuntamenti e se non sono gli impegni ci si mettono anche gli acciacchi che senza chiedere permesso ti ricordano che gli anni passano, si assommano, che qualche … bullone degli ingranaggi comincia a ballare offrendoci materia di interscambi sanitari sui metodi più o meno scientifici atti all’uopo ma tant’è alla fine ci si ritrova felici di rincontrarsi sulle nostre montagne nonostante tutto, quasi una piccola e forse inconscia sfida …
Domenica 1 settembre, come consuetudine, la S.I.A. ha reso omaggio alla memoria degli amici scomparsi in Grigna e precisamente Francesco Figel caduto sul Monte Due Mani e Giorgio Mazzuccchi figlio del fondatore della Squadra Franco che in suo ricordo ha voluto istituire il nostro sodalizio per aiutare quanti si sarebbero potuti trovare nelle condizioni di suo figlio. Al punto di ritrovo di Ballabio decidiamo di dividerci in due squadre per poter visitare entrambe le targhe poste a ricordo e così, mentre alcuni salgono verso il Pian dei Resinelli per raggiungere il Rifugio Rosalba e poi la targa Mazzucchi, il sottoscritto ed altri due Soci in compagnia dei famigliari di Francesco Figel ci dirigiamo verso Morterone dove prima dello scollinamento posteggiamo le auto.
Questa primavera che tutt’oggi non si decide ad arrivare, ci ha costretti ad annullare anche la prevista uscita della Squadra in programma per domenica 21 aprile ed è così che domenica mattina, visto che la giornata era già stata organizzata, ci siamo ritrovati al 3P di Cesano Maderno per portare a termine (o avvicinarci) il progetto che da tempo avevamo in mente: mettere in piedi una palestra di arrampicata per esercitarci. Bisogna dire che il nostro responsabile Giovanni aveva già fatto la parte più impegnativa allestendo la struttura utilizzando tubi Innocenti ai quali aveva applicato pannelli di legno recuperati dove verranno poi posizionati gli appigli giunti per misteriose vie nella nostra sede. La struttura è veramente imponente ed arriva a una decina di metri di altezza, è fissata in maniera stabile al muro e alle guide del carro ponte e, terminata, consentirà di allenarsi nelle tecniche di risalita e recupero su parete.
Domenica 16 dicembre come da programma i componenti della S.I.A. hanno effettuato quella che è oramai diventata l’uscita natalizia della Squadra al Rifugio Piazza sul monte S. Martino che sovrasta Lecco ed il suo lago. Questa volta bisogna dire che il tempo ci è stato veramente favorevole regalandoci una giornata stupenda arrivata dopo giorni di maltempo che hanno ricoperto il sentiero di una coltre di neve che rendeva molto suggestivo il panorama che si poteva godere salendo al Rifugio.
Per domenica 14 ottobre il programma di addestramento della Squadra prevedeva l’ascensione allo Zuccone Campelli sopra i Piani di Bobbio attraverso la ferrata Minonzio da anni programmata e sempre (per varie cause) rinviata. Anche questa volta la sorte, sotto forma di maltempo, non si è smentita impedendoci nuovamente, e definitivamente, di portare a termine quanto programmato consentendoci di rispettare solo metà dell’esercitazione in quanto arrivati ai Piani di Bobbio, dopo avere affrontato la salita dall’abitato di Barzio, mentre facevamo una sosta ristoratrice, il tempo è improvvisamente peggiorato regalandoci una pioggia che si è poi tramutata in nevischio.
Come previsto dal programma della squadra, la fine delle vacanze ha coinciso con le due giornate “della memoria” dedicate al ricordo dei nostri amici “andati avanti” , Francesco Figel già Capogruppo di Arconate e Consigliere Sezionale e Giorgio Mazzucchi figlio del fondatore della S.I.A. Per questo domenica 26 agosto freschi di ritorno dalla vacanza, ci siamo ritrovati in 4 soci (il sottoscritto, Davide Cipro e i due Giovanni, il giovane Benzi ed il meno giovane ma sempre verde Frattini) al Piano dei Resinelli in Grigna per salire, dal sentiero delle Foppe al Rifugio Rosalba tappa intermedia per la nostra meta. Una breve sosta al rifugio e subito abbiamo affrontato l’ultimo tratto che congiungendosi al sentiero Giorgio ci ha consentito di raggiungere il punto dove è posizionata la targa a ricordo di una giovane vita stroncata per amore della montagna.